Giornale MONREGALESE
Il destino del P/fo CITTA’ DI CATANIA, si compì in soli due minuti.
Questo anziano piroscafo,varato nel 1910 con 3355 tsl,armato dalla Società
Anonima di Navigazione Tirrenia con sede a Napoli,che lo aveva rilevato dalla Soc. di Nav. Ferrovie dello Stato (originario committente) , era normalmente impiegato in servizi di
linea,quelli cosiddetti “postali”,e non fu mai requisito ancorchè utilizzato per trasporti
dalla Regia Marina numerose volte.
L’ultimo impiego prima della tragica fine, fu sulla linea Brindisi – Durazzo.
All’alba del 3 Agosto 1943,verso le 05.33,la nave salpò da Durazzo per rientrare
a Brindisi con 386 passeggeri e 103 persone di equipaggio .
Non era più la bella ed elegante nave a tre fumaioli che aveva partecipato alla trasvolata
Atlantica del Maresciallo Italo Balbo prestando assistenza agli idrovolanti come altre unità
della Regia Marina.
Qui nella foto è ripresa durante una sosta alle Azzorre e sorvolata dagli aerei di Balbo.Mimetizzata secondo gli schemi classici della Regia Marina dopo un breve periodo
in livrea bianca immacolata,la vecchia nave dava segno ormai dell’uso prolungato
e della mancata ordinaria manutenzione con picchetta e pennello.
A metà mattinata di quell’infausto 3 agosto,più precisamente alle 10.45, la nave concluse
il suo ciclo vitale e con essa la gran parte delle persone imbarcate,a sole 8 miglia a levante
del faro del porto di Brindisi,dove tutti l’attendevano.
L’immancabile sommergibile inglese di turno,questa volta l’HMS UNRUFFLED,
che in italiano suona curiosamente “calmo-sereno-imperturbabile” , era in agguato
sulla rotta della nostra nave : due rapidi e micidiali siluri la colsero a mezzo nave,sul lato sinistro,spezzandone la chiglia e provocando un rapido affondamento.
Come sovente accadde su questo tipo di trasporti,la stragrande maggioranza era sistemata
in parte nel grande salone (proprio dove aveva colpito il primo siluro) ed in parte lungo i ponti inferiori,e ovviamente seguirono la nave perdendosi con essa,il suo Comandante e larga parte
dei suoi uomini ; dei passeggeri si salvarono soltanto coloro che erano nei carruggetti esterni
e che ebbero quindi il tempo di tuffarsi in mare.
Se alla nave fosse riuscito di restare un po’ più di tempo a galla, si sarebbero certamente
salvate molte più anime dacchè all’istante del siluramento,appena fuori i frangiflutti del
porto di Brindisi erano impegnate in operazioni di dragaggio molte unità della R.Marina,
fra cui la pilotina Galliano,un rimorchiatore e 4 motopesca adibiti a dragamine ausiliari.
Accorse prontamente sul punto di inabissamento, tutte le unità in mare si prodigarono a
recuperare i sopravvissuti mentre a seguito dell’allarme lanciato da una di esse,il Comando
Marina faceva accorrere altre unità per dare la caccia al battello britannico che nel frattempo s’era già allontanato.
Vana fu la caccia di due motovedette,di un Mas,di due CANT Z-501 e poco più tardi della
Corvetta Scimitarra,mentre al contempo si dava l’alt ad un convoglio di due navi provenienti
da Valona e prontamente fatte rientrare.
Fra le vittime del Città di Catania,l’Aiutante Capo Bernardo Bertolino,classe 1900,nato e
residente a Mondovì.
Ma l’elenco dei caduti in mare era ancora lungi dall’essere completato : mancavano ormai
36 giorni alla dichiarazione d’armistizio e le parche avrebbero continuato nella loro opera.CLC Guglielmo Lepre (Etna)
Gruppo T.Prato ANMI-Mondovì.Bibliografia essenziale :
PER NON DIMENTICARE di S.Marchisio Gruppo Anmi-Mondovì
- USMM Navi Mercantili Perdute Roma-1997
- USMM La Difesa del traffico con l’Albania,Grecia ed Egeo Vol. IX
- Foto d’archivio Tirrenia di Navigazione – Napoli