Giornale MONREGALESE

 

Nell’immaginario collettivo e nella memoria storica,alle navi da guerra,forse perché irte
di artiglierie d’ogni calibro,è stato riservato il ruolo di protagoniste assolute al contrario
delle navi mercantili,ancorchè comandate da autentici professionisti del mare,capaci di
sacrifici non da meno dei militari ,è toccato in sorte un eroismo silenzioso sovente dimenticato.
E’ a questa ”gente di mare” che J.Conrad meravigliosamente definì …..«Una razza scontrosa e fedele,vigorosa e fiera,capace di ogni rinuncia e dedizione,con i suoi riti,i suoi usi,il suo coraggio e la sua fede....»
dedichiamo il nostro doveroso omaggio della memoria.
La M/n EGEO,di 3.331 tsl,costruita nel 1927 e gemella di altre tre navi : Egitto,Città di Bari e Rodi,
tutte di tipo misto,cioè merci e passeggeri,era stata commissionata dalla Soc.di Navig.Puglia ma finì per confluire insieme ad altre unità nella Soc.di Navig. Adriatica alla sua fondazione.
Capace di sviluppare 12,5 nodi di velocità,rispondeva compiutamente ai parametri elaborati dalla
Regia Marina affinchè potesse essere requisita ed impiegata come Incrociatore Ausiliario.
Il 15 Giugno 1940,cioè cinque giorni dopo la dichiarazione di guerra,la nave venne requisita ,
armata e ovviamente,oltre ad imbarcare materiali e truppe quando necessario,venne impiegata inizialmente nel servizio di scorta ai convogli.
Il 23 Aprile 1941,in tale ruolo,era in navigazione alla volta di Palermo proveniente da Tripoli,e
contemporaneamente in mare v’era anche la 14ª Squadriglia Cacciatorpediere Inglese composta dalle unità :
HMS Jarvis, Juno, Jaguar e Janus,di cui,la prima e l’ultima,s’erano distinte soltanto 8 giorni prima
nella distruzione del convoglio Tarigo,e ancora assetati di prede.
L’EGEO,al comando del C.F. Ugo Fiorelli,venne avvistata a sud di Lampedusa poco dopo la
mezzanotte,più precisamente alle 00.30 del 24 Aprile 1941.
Senza aprire il fuoco,i CT inglesi,profittando dell’oscurità,preferirono assumere una posizione più
favorevole ed intorno alle 00.40 aprirono il fuoco proprio quando una vedetta della nave italiana
aveva appena avvistate le unità nemiche apprezzandone la distanza fra 1000 e 2000 metri.
La prima salva inglese giunse a segno poco al di sotto della plancia di comando e le successive
distrussero la stazione radio,le tubazioni della nafta in sala macchine, alcune lance di salvataggio,i
principali organi di governo e mietendo vittime fra l’equipaggio.
In omaggio ad un principio etico-morale raramente eluso in Marina,il Comandante Fiorelli,dopo
essersi assicurato che i superstiti fossero in salvo sulle poche lance ancora integre,decise di
scomparire con la sua nave,che venne finita da due siluri del CT JUNO.
La lancia dove aveva trovato posto il Comandante in Seconda,il TV Guida,dopo aver cercato invano altri naufraghi,diresse a forza di remi verso Lampedusa,mentre le poche altre lance scampate alla
distruzione si persero in mare a causa della corrente e del moto ondoso.
Dei 120 Marinai ed Ufficiali componenti l’equipaggio dell’Incrociatore Ausiliario Egeo,soltanto
i 36 imbarcati sulla lancia del TV Guida riuscirono a salvarsi approdando sull’isola.
Fra i dispersi v’era anche il 2°Capo Cannoniere Antonio Giordano nato a Racconigi.
L’elenco dei Piemontesi periti in mare era ancor lungi dall’essere completato.

Clc Guglielmo LEPRE
Gruppo ANMI Mondovì – Tino Prato

Fonti bibliografiche:

  1. Per non dimenticare di S.Marchisio Anmi Mondovì
  2. USMM  La difesa del traffico con l’ Africa Settentrionale
  3. USMM  Navi Mercantili Perdute
  4. Cap.Franco Prevato per la foto dell’unità.

 

Grupsom - Sommergibili Mediterranei