Guglielmo Lepre
(nick GRUPSOM - C.te ETNA)
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Presenta
IL MASSACRO DEL CONVOGLIO DUISBURG
Alcune brevi note esplicative per coloro i quali avranno la bontà e la pazienza di leggere l'elaborato,a costoro balzeranno subito allo sguardo e alla memoria alcune analogie ed è per questa ragione che avvertiamo la necessità di fornire qualche dettaglio a fronte dei quali ciascuno si senta libero di trarre le proprie conclusioni .
Quando ,anni or sono, nacque la collaborazione con la testata SGM,organizzammo in seno al forum Grupsom,di cui l'autore è comproprietario ,una sezione dedicata e segreta,all'interno della quale venivano "parcheggiati" gli elaborati prodotti per renderli disponibili sia per una prima valutazione sia per il download da parte di chi fungeva da intermediario affinchè si potesse successivamente procedere all'inoltro a colui che si occupava dell'impaginazione per conto della testata stessa : di seguito,pubblichiamo l'immagine recante la data in cui l'elaborato venne messo in disponibilità e su tale data poniamo particolarmente l'accento 28 Giugno 2009. Al tempo della stesura finale ,l'autore,dopo lunghissime ricerche infruttuose, fu costretto a rivolgersi alla Società Armatrice per ottenere la foto della nave mancante.
La richiesta fu soddisfatta dopo circa una ventina di giorni con l'invio per email sia della foto (unica) sia della autorizzazione per la pubblicazione. L'autore però,ritenne che per completare il lavoro occorresse reperire qualche fonte coeva o postuma ,in grado di descrivere le reazioni nel paese alla notizia del disastro. Nello scorrere i numerosi titoli esposti nella propria biblioteca , incidentalmente lo sguardo cadde sui diari di Ciano in edizione integrale della linea SuperBur Rizzoli e su questi riuscì a trovare riferimenti ad hoc . Il lavoro fu ritenuto eccellente e si assicurò la pubblicazione di lì a poco nonostante l'editore avesse già diversi altri lavori dell'autore in coda . Da quella data trascorsero molti mesi senza che il lavoro fosse pubblicato e nello stesso torno di tempo, i rapporti fra editore e alcuni stretti collaboratori cominciarono ad intiepidirsi,ed in qualche caso perfino a concludersi unilateralmente.
Meramente per inciso,la nostra collaborazione verteva su basi di totale gratuità per meditata scelta ,ritenendo sufficiente e bastevole la passione e l'amore per la Storia degli scriventi.
Questo il necessario antefatto per il quale si sollecita,chiunque leggerà, a non formulare domande e meno che mai commenti,ai quali,per ovvie ragioni,non verrà dato seguito.
Duisburg....................suona quasi come il nome di una squadra di calcio,e magari lo è,nel nostro caso invece è riferito al nome di una nave mercantile tedesca aggregata all’omonimo convoglio. Il 1° Giugno 1941,gli inglesi completarono l’evacuazione delle loro forze armate a difesa dell’isola di Creta,operazione che costò ulteriori perdite alla Mediterranean Fleet : in generale,la situazione e la consistenza di quest’ultima non poteva definirsi soddisfacente,anzi tutt’altro,e all’incirca un mese dopo i fatti di cui andremo a narrare,subirà un ulteriore e pericoloso scossone con il grave danneggiamento delle residue unità pesanti nel porto di Alessandria ad opera della Xª Flt Mas. Dunque la Royal Navy era in crisi e la guerra navale in poco più di un anno ,rivelatasi esiziale per entrambe le parti a confronto, manifestava ancor di più il suo precipuo carattere di interdizione del traffico mercantile nemico. Per gli italiani era prioritario mantenere in funzione il nastro trasportatore verso la quarta sponda,mentre per gli inglesi i problemi erano fondamentalmente due : foraggiare Malta per garantirne la sopravvivenza e contrastare i convogli italiani pressochè quotidiani : problemi non da poco. Alla luce della situazione in atto,l’Ammiragliato inglese che dedicava le sue migliori energie all’Atlantico,fu costretto a rinforzare la depauperata Mediterranean Fleet : da un punto di vista strettamente strategico,pur disponendo di entrambe le chiavi d’accesso al Mediterraneo,agli inglesi però non era riuscito di separare le forze navali italiane neanche con puntate offensive sincronizzate sia della squadra di Gibilterra sia di quella di Alessandria.Gli italiani semplicemente non abboccavano. Dunque la cosa migliore da fare era organizzare una snella forza navale a Malta che potesse in qualche misura dare qualche grattacapo in più agli italiani,oltre a far fronte al progressivo aumento delle forze germaniche in mediterraneo. (1) La scelta cadde sui due incrociatori leggeri classe Arethusa,AURORA e PENELOPE,armati di cannoni da 152 mm, rinforzati con due caccia classe Laforey (L) ,LANCE e LIVELY : tale scelta non fu casuale giacchè si trattava di unità veloci,flessibili e con equipaggi britannicamente determinati ,analogamente a quanto,in qualche misura, aveva ipotizzato l’Amm.Iachino, prima dei fatti di Matapàn,e a quanto s’era tentato fatalmente a Capo Spada, con i due incrociatori veloci,Colleoni e Bande Nere,ma con diverso esito purtroppo.(2)
HMS AURORA
HMS PENELOPE
HMS LANCE
HMS LIVELY
Inoltre va tenuto conto anche che nel frattempo gli inglesi avevano acquisito un vantaggio incolmabile,costituito da Ultra in primis e quindi dal Radar che lentamente si andava installando su molte unità. Il 21 Ottobre,la cosiddetta ”Forza K”,fece il suo ingresso nel Grand Harbour(3) non senza essere ricevuta con molta soddisfazione dagli isolani e dal comando britannico : la Règia Marina,venutane a conoscenza dalle ricognizioni aeree, deliberò la provvisoria sospensione del traffico mercantile verso la Libia,in attesa di formulare adeguate contromisure. Le improcrastinabili esigenze del fronte africano, che fagocitava a ritmi vertiginosi,mezzi,uomini,munizioni e quant’altro,riducevano il concetto di “provvisoria sospensione” ad un intervallo temporale non più lungo di un sospiro. Non bisogna concludere frettolosamente,che ad onta di alcuni clamorosi successi ottenuti dalla Forza K,questa sia stata determinante per l’economia generale della guerra mediterranea,anche quando successivamente venne raddoppiata : nel quadro generale delle nostre perdite,alla Forza K va ascritta l’aliquota percentuale più bassa nei confronti degli altri mezzi impiegati dagli inglesi e a partire dal 42,anche dagli americani.
(note)
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