Dalla Regia Torretta...
Capitolo 2°
.....una lunga scia bianca saettava veloce verso il BRIN e un po’ più di poppa un’altra.
- Tutto la barra a sinistra. Termico di sinistra indietro tutta !!
Mentre il battello cominciava a sentire l’effetto combinato di timoni e macchine,nulla appariva in superficie ; non un periscopio,non uno sbuffo di acqua polverizzata,nulla…..nulla che potesse identificare la fonte del pericolo. Doveva trattarsi sicuramente di un battello nemico che arditamente ci aveva teso un agguato appena fuori della base.
Accostando sempre più rapidamente a sinistra vidi la scia del primo siluro passare pochissimi metri dalla prua del BRIN ,mentre l’altra puntava verso la poppa avvolta dai fumi dello scarico dei diesel..
Appena valutai che anche l’altro siluro sarebbe scivolato lungo la murata di sinistra senza arrecare danni cominciai a dare senso pratico al piano che nella mia mente aveva già preso corpo .
Senza distogliere lo sguardo dal punto dove ritenevo che il nemico avesse lanciato le sue micidiali torpedini cominciai a sgranare la sequela di ordini per portare il BRIN in immersione.
Il potente rombo dei motori tacque per lasciare spazio ad un ronzio appena percettibile dalla torretta mentre l’acqua sciabordava veloce lungo i fianchi snelli dello scafo.
Vennero abbattuti i timoni di prua e mentre l’ultimo uomo abbandonava la plancia ordinai l’immersione e l’ascolto agli idrofoni.
I nostri battelli non erano particolarmente veloci a guadagnare le profondità marine,ma quella volta
Ebbi la precisa sensazione di aver fatto appena in tempo a chiudere il portello che già l’acqua si precipitava con violenza sulla torretta.
Appena atterrato in camera di manovra,mi liberai del binocolo e di tutto quello che mi dava impaccio ai movimenti,mentre l’immersione continuava regolare e controllata.
- Fermare a 20 metri e silenziare il battello. Passare i timoni alla manovra manuale. Elettrici avanti molto adagio.
Per quello che avevo in mente c’era bisogno di avere il massimo silenzio a bordo.
Sentivo gli sguardi di tutti puntati addosso a me ; per quanto ormai mi conoscessero tutti e mi avessero già “pesato” da tempo, quello era il momento che avrebbe consacrato la dedizione incondizionata di tutti gli uomini.
- Idrofoni ! Comunicare al portavoce e non all’interfonico.
- Ricevuto comandante. Rumore di prua su rilevamento 0-1-0 forza 1 , forza 2
- Accostare su rotta 1-2-0. Idrofoni comunicare ogni variazione.
Ora il problema era cercare di capire a che quota fosse il nemico. I ricevitori idrofonici potevano individuare soltanto la direzione di provenienza dei rumori ma non la quota.
L’idea di portarmi a quota profonda lasciando perdere l’aggressore non mi aveva neanche sfiorato la mente ; gli inglesi dovevano capire che non potevano avvicinarsi così impunemente ai nostri porti e colpire con facilità. Se ci fosse stato più tempo avrei anche potuto avvertire il comando a terra e far uscire qualche unità di cacciasommergibili.
Ma a ben vedere forse era meglio così. Come avrebbero potuto distinguere il battello nemico dal nostro ?
Avremmo corso il rischio di essere affondati dalle nostre stesse unità.
- Un filo d’aria alle casse d’assetto.Portiamoci a 10 metri.
- Ricevuto comandante.
- Idrofoni avvertire appena il segnale indebolisce o scompare.
- Ricevuto comandante. Rilevamento costante di prua. La forza del segnale comincia leggermente ad attenuarsi.
Impercettibilmente la lancetta del manometro si spostava segnalando il lento salire del BRIN.
- A quota ordinata comandante ! – comunicò il secondo
- Mantenere in bolla il battello.
- Manovra ? Il segnale è debolissimo. – comunicò il sottufficiale agli idrofoni.
- E il rilevamento ?
- Appena un paio di gradi sulla dritta.
- Bene. Accostare per 1-2-5 . Prua e poppa allagare e fermarsi a 30 metri.Avvertire quando rilevate di nuovo all’idrofono.
Per quanto l’armamento di camera di manovra fosse assorbito dai propri compiti,notai veloci e fugaci sguardi che venivano scambiati fra un uomo e l’altro. Immaginavo i loro pensieri: Ma che avrà in testa il Comandante ?
Ma la mia concentrazione era al massimo. I sensi all’erta e pronti a percepire qualsiasi anormalità,qualsiasi segnale esterno al BRIN.
- Manovra . Segnali di prua forza 2 ,circa due gradi a sinistra !
Un rapido sguardo al manometro di profondità che segnava 20 metri confermò che il mio trucco poteva funzionare.Tutto il resto sarebbe stato affidato alla sorte,alla buona stella dei sommergibilisti.
Mentre la lancetta del profondimetro continuava a muoversi lentamente l’operatore all’idrofono avvertiva che il segnale indeboliva. Era come avevo valutato,ma l’unica certezza poteva venire dalle variazioni di quota.
- Battello in quota comandante. Trenta metri ! – riferì il mio secondo.
- Benissimo . Un filo d’aria e portiamoci di nuovo a 20 metri. Allagare i tubi 1 e 2 !
Ma attacchiamo il nemico in immersione ? Era la muta domanda dei tanti occhi spalancati.
- Tubi allagati e pronti
- Regolare tubo 1 a 20 metri e tubo 2 a 23 metri.
- Ma attacchiamo Comandante ? - fece il secondo
- Certo ! Pensavate mica che l’avrei lasciato andare così ?
- No Comandante,ma così che probabilità abbiamo di colpire ?
- Molte più di lui,siatene certi. Idrofoni ? Allora ? Avevo ordinato di comunicare continuamente.
- Scusi Comandante. Abbiamo il segnale dritto di prua e forte. Abbiamo sentito anche delle voci e un ronzio di motorino elettrico,forse di periscopio.
- Aprire cappelli tubi 1 e 2 !
- Tubi 1 e 2 pronti comandante. !
Quello era il momento ! Il nemico ci cercava in superficie con il periscopio. Quindi dovevamo cambiare la regolazione dei siluri.
- Regolare tubo 1 a 10 metri e tubo 2 a 15 metri.
- Tubo 1 a 10 metri e tubo 2 a 15 metri. Ricevuto comandante ! – confermò il secondo che ritrasmetteva l’ordine alla camera lancio di prua
- Manovra da Idrofoni. Segnale sempre forte ma è scaduto di circa 2/3 gradi a dritta.
- Accostare per rotta 1-3-0 e pronti a lanciare. Giroscopi angolo Zero.
- Manovra da Prua……………ricevuto !
- Rotta 1-3-0 Comandante !
- Idrofoni comunicare rilevamento attuale .
- Manovra da Idrofoni,segnale sempre forte con rilevamento circa Un grado a sinistra.
- Pronti al lancio ! Sussurrai rivolto al secondo.
- Pronti !
- Fuori Uno. !!.................... Fuori Due !!........... Avanti adagio e tutta la barra a sinistra.Salire a quota periscopio ! Compensare a prua. 500 litri ! -- ordinai
I miei comandi furono seguiti da due lievi scosse allo scafo e dal sibilo dell’aria compressa immessa nei tubi. L’aria in camera di manovra si era fatta pesante e rendeva la respirazione faticosa.
L’umidità saliva velocemente e con essa il gocciolio da condensa.
Con gli occhi fissi sul cronometro,quasi ipnotizzato dalle lancette,il secondo si era appoggiato con le spalle al periscopio. Senza rendermene quasi conto,erano passate quasi due ore da quando avevo cominciato la caccia al battello nemico. Per un attimo la mia mente fu attraversata da scenari da incubo,già vissuti altre volte nei sogni. Scoppi,urla,lamiere squarciate e gorgoglii spaventosi !
Non provavo odio verso il nemico,anzi,il mio animo aveva profondo rispetto per lui e dicevo sempre a me stesso,che sebbene in guerra,ciò non voleva dire di dover perdere sentimenti di rispetto e cavalleria.
Rimasi in piedi con le braccia tese in avanti e strette sui bordi del piccolo tavolo da carteggio in attesa di sentire almeno uno scoppio.
- Quota periscopio Comandante !
- Alzare il periscopio !
Con molta riluttanza abbandonai il tavolo nautico ,mentre vedevo il lucido tubo della camicia esterna girare velocemente per sollevare gli oculari verso l’alto. Aggrappato alle manopole,regolai le ottiche e spostando il periscopio leggermente sulla dritta.,ebbi appena il tempo di udire una forte esplosione seguita da schianti e gorgoglii , mentre in superficie si alzava un’alta colonna d’acqua
spumeggiante e leggermente grigiastra. La forte esplosione rintronava ancora nei timpani mentre
l’equipaggio urlava di gioia e negli occhi di ognuno lessi fierezza e vanto.
Il BRIN aveva colpito mortalmente quello stesso nemico che aveva tentato di distruggerlo.
Un sommergibile aveva colpito ed affondato un altro sommergibile in immersione !
Qualcosa di mai visto e vissuto fino a quel momento.
- Aria per tutto. Emersione. Pari avanti tutta,timoni a salire. Rimettere in moto la ventilazione! Ammaina periscopio !
- Ri..ri.cevu…to Comandante ! rispose il secondo che ancora non si era riavuto dalla forte emozione per l’impresa compiuta.
In camera di manovra era tutto un darsi delle gran pacche sulle spalle uno con l’altro. Con molta compostezza e serenità,senza più eccessi. Era il momento della pietà ! Pietà per il nemico sconfitto,per quelle vite sottratte all’amore dei propri affetti.
- Torretta fuori Comandante !
- Guardia in plancia. – comandò il secondo.
Appena fuori e ricevuta la consueta doccia d’acqua,gli sguardi di ognuno si volsero verso la macchia di nafta che si allargava sulla nostra dritta e nel cui mezzo qualche rado detrito veniva sputato dal mare .
- Che il potente Iddio abbia pietà di loro – mormorai
Mentre ognuno prendeva il suo posto di guardia , diedi un rapido e rassicurante sguardo con il binocolo tutto intorno. Il mare era tornato alla sua abituale immobilità,dopo essere stato muto testimone delle ferocia umana.
Leggere onde si infrangevano contro la prua del battello e una calda brezza scivolava sui volti e asciugava l’umido dalle tute.
Avevo bisogno di starmene un po’ da solo con i miei pensieri e mentre mi voltavo per isolarmi nella piazzola del cannone in torretta incrociai lo sguardo del secondo.
- Mi permette di dire una cosa comandante?
- Anche due,ma veloci.
- Non avevo ancora visto fare una cosa del genere. Se me lo consente Comandante,vorrei esprimerle tutta la mia ammirazione. Dabbasso non sanno più trovare vocaboli e termini per esprimere quello che ognuno sente.
- Non ho fatto nulla di particolare Sergio . E credimi , il dovere me lo comanda,ma non v’è gioia . Abbiamo salvato la pelle togliendola al nemico. Non c’è altro da aggiungere.A proposito prepara il messaggio per Comando e mettiamo in rotta per la nostra zona di agguato.Se lo ritieni , ho un paio di bottiglie buone nello stipetto.Mandale alle mense dopo.
- Agli ordini comandante !
Accesi una agognata sigaretta e lasciai che i pensieri galoppassero liberi nel vento , in quel vento che portava ancora odori di terra,la terra di Sicilia le cui ultime propaggini scomparivano di poppa sotto l’orizzonte.
Grupsom - Sommergibili Mediterranei