Regio Sommergibile Ascianghi
La vicenda dell'ASCIANGHI
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L'Ascianghi salpa da Pozzuoli il 19 Luglio 1943, in risposta
all'ordine di servizio n°342961, che invia sulle coste Ioniche , una decina
di sommergibili, a fronteggiare lo sbarco delle armate Alleate. Sarà
l'ultimo a partire e a giungere, quando ormai la nostra flotta sommergibili
ha pagato un altro pesante tributo di sangue.
Al comando del sottotenente di vascello Mario Fiorini, rimane
all'agguato, nel Golfo di Augusta, per tre giorni, emergendo solo di notte
per ricaricare le batterie ed effettuare il ricambio dell'aria, mentre nelle
ore diurne si limita all'ascolto agli idrofoni ed al controllo della zona
al periscopio per individuare un obiettivo. Un bersaglio possibile si rivela
verso le ore 13 del 23 Luglio, con il battello a quota 50, alle coodinate
37°09'N ,15°22'E . L'idrofonista rileva rumori di turbine, poi poco
dopo il ping del sonar, poi in distanza, esplosioni di bombe di profondità,
ed ancora, vicinissimo, il transito di una nave. L'idrofonista dichiara che
in zona potrebbero esserci una decina di navi da guerra (rumori di turbine).
Un sommergibile tedesco nell'area, U-407, lancia contro l'incrociatore
Newfoundland, colpendolo ai timoni. Si scatena la caccia da parte della scorta,
DD Laforey, Lookout, Loyal, ed inoltre anche dei DD della
8a flotilla , Raider, Ilex, Inglefield, Faulknor,
Eclipse. L'Ascianghi si porta a quota periscopica,
ed individua un convoglio di navi da guerra. Fra i vari battelli, sceglie
quello che ritiene un incrociatore, (e che poi si rivelerà essere il
caccia conduttore Eclipse) e lancia due siluri; sono le ore
15 40'. I caccia impegnati nel rastrello, scorgono le scie di due siluri ,
ed accostano evitandoli, quindi risalgono le scie, cominciando il lancio delle
bombe di profondità. Intanto, l'Ascianghi scende a
40 metri ed intanto cominciano ad esplodere attorno le cariche, mentre all'interno
del battello si spengono le luci, da una falla a poppa entra acqua, ed i timoni
di profondità vanno fuori uso, mentre il battello continua a scendere,
oltre la quota limite operativa, 85 metri. Il comandante ordina dapprima di
portare il battello a quota 60 metri, ma i timoni in avaria e la poca aria
compressa non lo consentono. Su suggerimento dell'ufficiale in seconda, comanda
aria alle casse per l'emersione rapida. Appena in superficie, prima ancora
che si riesca ad aprire il portello, il sommergibile è fatto oggetto
del tiro dei cannoni e mitraglie dei DD presenti in zona, mentre l'equipaggio
giunto in coperta, tenta inutilmente di servirsi del cannone, danneggiato
ed inutilizzabile.
Altri uomini emergono dalla torretta,alcuni sono immediatamente uccisi, altri
si gettano in mare, mentre il sommergibile colpito più volte riprende
a sprofondare per poi sparire sotto le onde. Sono le ore 16 20' . Eclipse
e Laforey trarranno in salvo 28 naufraghi, fra i quali il comandante.
Nel sommergibile periranno 23 uomini.
Onore a loro.