Lettera che Salvatore Todaro scrisse alla moglie da bordo del R. Smg. Manara, a pochi giorni dall'inizio dalla guerra:


Trapani, 28-5-1940/XVIII

Rina carissima,tra poco farà molto caldo nel Canale di Sicilia. Il momento dell'azione è vicino. Da anni lo attendo con calma e il mio spirito si è maturato nell'attesa.
Ho compreso che la morte coglie solo i vivi. Per gli altri non esiste. Io sono pronto a "osare ciò che non è ma
i stato osato" come è nel motto del mio sommergibile.
Ti ho detto una volta che combatterò per te. Perché  tu abbia le soddisfazioni che hai meritato con la tua attesa paziente, silenziosa, affettuosa, fatta di pochi momenti spensierati e di lunghi periodi di rinuncia e di esistenza grigia.
Qualunque possa essere il mio destino, lo scopo che mi sono prefisso sarà raggiunto. Moglie o vedova di un valoroso, avrai la posizione che ti spetta nel mondo e di cui ti riconosco il diritto.
Non dimenticare mai di essere profondamente orgogliosa di essere la moglie di un Comandante di sommergibile e fa che nostro figlio provi la stessa fierezza. E' questa la nobiltà che gli trasmetto e che potrà raccogliere un giorno dalla schiuma del mare.
Ti chiedo solamente di mantenerti in ogni momento all'altezza della posizione che ho cercato di darti, senza mai preoccuparmi del mio sacrificio o del mio avvenire.
Ti bacio affettuosamente,

Salvatore