Regio Sommergibile Topazio
Motto unità: " Ad ogni colpo un Cavalier per terra"
Il Smg. TOPAZIO era uno dei 12 battelli della serie “SIRENA”, serie appartenente alla classe “600” di sommergibili costieri. I battelli della serie “SIRENA”, derivata dalla precedente serie “ARGONAUTA” con qualche miglioramento, erano stati realizzati nei cantieri C.R.D.A. di Monfalcone (GO) (6 unità), TOSI di Taranto (2), QUARNARO di Fiume (2) e OTO di Muggiano (SP) (2), negli anni fra il ‘31 e il ’34.
Il TOPAZIO era uno dei due costruiti a Fiume, impostato il 26 settembre 1931, varato il 15 maggio 1933 e consegnato alla Marina il 28 aprile 1934.
Quando l’Italia entra nella 2^GM il Smg. TOPAZIO risulta assegnato alla 62ª Squadriglia del VI Gruppo Sommergibili, di base a Tobruk (Libia).
All’inizio delle ostilità (10 giugno 1940) il battello, al comando del C.C. Emilio BERENGAN, è già in agguato al largo di Sollum (Egitto), insieme con altri tre sommergibili. Dopo quattro giorni, non avendo rilevato alcunché, rientra alla base.
Sempre davanti a Sollum, dal 29 giugno al 9 luglio conduce un secondo pattugliamento, ma ancora senza incontrare traffico; così, la sera del giorno 9 lascia la zona e dirige per Taranto, dove lo attende un breve periodo di manutenzioni.
Il giorno 12, mentre naviga in superficie, incontra una zattera con sei naufraghi del Ct. ESPERO, affondato due settimane prima a 120 miglia a sud-ovest di capo Matapan. Questi naufraghi, ormai allo stremo, sono gli ultimi sopravvissuti dei 35 superstiti che avevano trovato scampo sulla zattera.
Dal 16 al 21 ottobre ’40 è di nuovo in pattugliamento a nord-est di Marsa Matruh (Egitto).
Durante la successiva missione, dall’8 al 12 novembre, nelle acque a sud di Malta, nella notte fra il 10 e l’11 incontra un convoglio di quattro piroscafi, fortemente scortato. Navigando a tutta forza in superficie riesce a portarsi in posizione di attacco e, alle ore 01.33, lancia due siluri contro il gruppo dei piroscafi. Dopo circa tre minuti ode due forti esplosioni, segno che i siluri hanno colpito. Tuttavia, come in numerose analoghe situazioni, nella documentazione inglese non si trova traccia di questa azione. È un fatto, però, che dopo l’attacco il TOPAZIO viene sottoposto ad un’ora e mezza di intensa caccia da parte di due navi della scorta, segno che l’attacco è stato rilevato.
Nel corso del 1941 il TOPAZIO svolge diverse missioni in Egeo e lungo le coste nordafricane.
Il 10 settembre ’41, intorno alle 21.00, al largo di Beirut (Libano), affonda il piroscafo inglese MUREFTE di 691 t, fermato dapprima a cannonate e poi finito con i siluri, dopo aver fatto mettere in salvo l’equipaggio.
Nel gennaio ’42 il battello passa al comando del T.V. Bruno ZELICK, con il quale svolge una lunga missione nelle acque fra Bengasi ed Alessandria d‘Egitto.
Dopo questa missione, il TOPAZIO entra in arsenale a Lero (Egeo), per un turno di grandi lavori che si protrarrà fino al 10 ottobre ’42. Durante questa sosta il T.V. Mario PATANÈ rileva il C.C. ZELICK, destinato al comando del Smg. SCIRÈ, con il quale perirà il 10 agosto ’42.
Dopo i lavori il battello rientra a Taranto, da dove riprende l’attività operativa.
Dal 27 ottobre al 9 novembre ’42 è in pattugliamento a sud delle Baleari dove, il giorno 7, avvistato un convoglio diretto ad Algeri, riesce a lanciare un siluro contro un caccia della scorta, ma senza esito. Qualche settimana più tardi, in agguato a sud di Malta, il giorno 14 dicembre lancia tre siluri contro una formazione di cacciatorpediniere inglesi che, però, riescono ad evitarli.
Nel marzo del ’43, dopo una decina di giorni in agguato nel golfo della Sirte, il TOPAZIO rientra alla Maddalena dove, dal 10 maggio al 1° settembre svolge un turno di lavori. In questo periodo il T.V. PATANÈ lascia il comando al T.V. Pier Vittorio CASARINI, che affonderà col battello.
Il 7 settembre ’43, alla vigilia dell’armistizio, il TOPAZIO lascia La Maddalena per andare a formare, con altri nove battelli, uno sbarramento nel Tirreno meridionale (“Operazione ZETA”) per contrastare le ormai prevedibili azioni degli Alleati.
L’8 settembre coglie il battello in quelle acque. Lo stesso giorno il Comando dei Sommergibili (MARICOSOM) ordina a tutti i battelli di cessare ogni ostilità, di immergersi subito a 80 metri e di riemergere alle 08.00 del giorno 9, rimanendo poi in superficie con la bandiera nazionale a riva e un pennello nero al periscopio, in attesa di ulteriori ordini; ordini che diranno di dirigere verso Bona (Algeria), avendo sempre ben visibili i segnali di riconoscimento. Cosa che, insieme con altri tre battelli (DIASPRO, TURCHESE e MAREA), il TOPAZIO esegue puntualmente nei giorni 9 e 10, come risulta dalle testimonianze rese dai comandanti degli altri sommergibili. Poi, dalla sera del giorno 10, il battello non dà più notizie di sé.
Nel dopoguerra, dalla documentazione inglese si è appreso che il giorno 12, a circa 28 miglia a sud-ovest di Capo Carbonara (Sardegna), un aereo britannico ha attaccato, colpito e visto affondare rapidamente (nel punto di latitudine 38°39’N e longitudine 09°22’E) un sommergibile che navigava in superficie senza alcun segno di riconoscimento e non in rotta per Bona. Nessun superstite, anche se nel rapporto inglese si riferisce di aver visto alcuni naufraghi in mare.
La fine del TOPAZIO resta incerta. La cosa più probabile è che l’aereo inglese non abbia visto i segnali di riconoscimento, nonostante questi fossero esposti come prescritto, e abbia così commesso un tragico errore. Ma se il rapporto fosse corretto, perché il battello avrebbe ammainato i segnali e cambiato rotta- E perché dalla sera del 10, per due giorni, avrebbe rotto ogni contatto anche con gli altri tre battelli- D’altra parte, quand’anche avesse deciso, ad un certo punto, di non ottemperare agli ordini di MARICOSOM, perché si sarebbe fatto sorprendere in superficie- Il dubbio rimane.
Nel corso della sua vita operativa il Smg. TOPAZIO ha compiuto 41 missioni di guerra, percorrendo quasi 26.000 miglia.
Con il battello sono scomparsi:
- Ten. Vasc. Pier Vittorio CASARINI, Comandante
- Ten. Vasc. Bruno CIPRIANI, Ufficiale in 2ª
- Cap. G.N. Pietro GEMELLARO, Direttore di Macchina
- S.Ten. Vasc. Aldo MASCARDI
- Guardiamarina Nicola BATAZZI
- Asp. Guardiam. Alberto LAURO
- C°1^ cl. Aldo NICOLAI
- C°2^ cl. Pietro VIOLA
- 2°C° Ignazio CATALANO
- 2°C° Ludovico CICCARELLI
- 2°C° Bruno DALTO
- 2°C° Francesco LAVERSO
- 2°C° Tommaso MARINO
- Sgt. Carmine APOSTOLICO
- Sgt. Wilson BORDONI
- Sgt. Andrea CAFAGNO
- Sgt. Marco GIAMMANCO
- Sgt. Fausto PARMEGGIANI
- Sgt. Silvio SALZILLO
- Sgt. Umberto STEFANELLI
- Sc. Carmine BARRA
- Sc. Gennaro GALDI
- Sc. Pietro GUIDUCCI
- Sc. Eugenio MAMINI
- Sc. Giordano PIVA
- Sc. Quirino QUAGLIERI
- Sc. Giacomo TONIUTTI
- Sc. Antonio USAI
- Com. Sante ALBERTI
- Com. Eugenio BATTISTINI
- Com. Attilio BOREANAZ
- Com. Miro BUHA
- Com. Giuseppe CESARIA
- Com. Giuseppe COSENTINO
- Com. Bruno FERUGLIO
- Com. Emilio GAMBACURTA
- Com. Giuseppe GAMBARANA
- Com. Vincenzo GIOIA
- Com. Aldo LAGOMARSINO
- Com. Marico LAZZARINI
- Com. Gaetano MILONE
- Com. Luigi NOVELLINO
- Com. Bartolomeo RAFFAELE
- Com. Rino ROMANI
- Com. Giovanni SBLENDORIO
- Com. Orazio SGROI
- Com. Vito STUCCI
- Com. Bartolomeo TEDESCO
- Com. Antonio TUCCIONORE a LORO
Caratteristiche Tecniche
- carena: tipo Bernardis a semplice scafo e controcarene esterne
- profondità massima: 80 m con coefficiente di sicurezza 3
- dislocamento: 679 t (in superficie) - 842 t (in immersione)
- dimensioni: 60,18 m (lungh.) – 6,45 m (largh.) – 4,66 m (pescaggio )
- potenza app. motore: 1.350 HP (sup.) - 800 HP (imm.)
- velocità massima: 14 nodi (sup.) - 7,7 nodi (imm.)
- autonomia: in superficie: 4.880 mg a 8,5 nd - 2.280 mg a 12 nd; in immersione: 72 mg a 4 nd - 7 mg a 7,5 nd
- armamento: 6 tubi lanciasiluri da 533 mm (4 a prora e 2 a poppa) ; 1 cannone da 100 mm / 47 calibri; 4 mitragliere antiaeree da 13,2 mm (in plancia)
- equipaggio (tabella): 36 persone, di cui 4 ufficiali