Regi Sommergibile ATROPO
motto: “Inesorabilmente”
Battezzato con il nome della più truce delle tre Parche, (i personaggi della mitologia greca responsabili della durata dell’esistenza umana), colei che recideva al momento opportuno il filo della vita che le sue sorelle filavano, Atropo fu varato il 22 marzo 1912 e consegnato alla Regia Marina il 5 febbraio dell’anno successivo, dopo aver sostenuto brillantemente tutte le prove di collaudo.
Dato il nome che portava, molto opportunamente, il suo motto fu “Inesorabilmente”……
Venne destinato alla base di La Spezia, ed aggregato alla II° Squadriglia Sommergibili, nell’ambito della quale svolse attività addestrativa nel Tirreno, con saltuarie dislocazioni alla Maddalena, e partecipò alle manovre svolte dalle forze navali.
All’entrata in guerra dell’Italia, al comando del TV Tullio Bonamico, venne trasferito a Venezia e messo in forza alla I° Flottiglia, ed impiegato prevalentemente in missioni di agguato offensivo presso le basi nemiche dell’Alto Adriatico.
Nel marzo del 1918 passò al comando del TV Mario Viotti, ed operò poi, fino al termine del conflitto in missioni operative a Porto Corsini.
Negli oltre quaranta mesi di guerra, svolse una intensa attività di pattugliamento e portò a termine numerosissime missioni, tra cui quella del 23 ottobre 1915, quando, in navigazione presso Civitanova, lanciò i suoi siluri contro due torpediniere della classe “Huszar”, che però riuscirono con rapida manovra ad evitarli; e poi il 13 giugno 1916 quando Atropo, al comando del TV Giotto Maraghini e con l’eroe Nazario Sauro in veste di pilota, affondò al largo di Pago, il piroscafo austro- ungarico Albanien (1222 tsl.).
Dopo l’armistizio operò lungo le coste dalmate e partecipò all’occupazione della località di Buje, rimanendo in servizio in quella zona fino alla data della sua radiazione, il 23 gennaio 1919.
Nel 1910, la Regia Marina nell’intendimento di sperimentare un sommergibile di costruzione estera che aveva già dato ottime prove, ordinò ai Cantieri Krupp di Kiel, la costruzione di una unità di piccolo dislocamento simile a quelle che prestavano allora servizio nella Marina Tedesca.
La caratteristica principale di questo tipo di sommergibile era rappresentata dalla struttura dello scafo costituito da due involucri: uno interno a sezioni circolari chiuso agli estremi da calotte emisferiche ed atto a sostenere forti pressioni, ed uno parziale, leggero, esterno: fra i due fasciami erano ricavati i compartimenti allagabili ed i depositi di combustibile.
Questo tipo di scafo conferiva al sommergibile una robustezza maggiore e l’esperienza confermò inseguito l’importanza, ai fini della resistenza,di questo particolare tipo di scafo a sezioni circolari.
Durante le prove, Atropo raggiunse la velocità di 14,5 knt, sensibilmente superiore a quella dei battelli tedeschi dello stesso tipo, grazie alle modifiche apportate dalla Regia Marina allo scafo leggero esterno.
Caratteristiche tecniche
Dislocamento:
in superficie: 231 t.
in immersione 315 t.
Dimensioni:
lunghezza: 44,5 m.
larghezza: 4,4 m.
Apparato motore:
2 motori diesel tipo Germania
2 motori elettrici di propulsione AEG
1 batteria di accumulatori al piombo.
Velocità massima:
in superficie: 14,75 knt.
In immersione: 7,8 knt.
Autonomia in superficie:
950 nm. a 12 knt
2300 nm. A 7,8 knt.
Autonomia in immersione:
16 nm. a 7,8 knt.
70 nm. a 4 knt.
Armamento:
2 tubi lanciasiluri AV da 450 mm.
4 siluri da 450 mm.
Equipaggio:
2 sottufficiali e 12 tra ufficiali e marinai.
Profondità di collaudo:
50 metri.
fonti bibliografiche e fotografiche:
“Sommergibili italiani” – di A. Turrini/O.Mozzi – USMM
“Rapidi ed invisibili” – a cura di A. Marzo Magno – Il Saggiatore)