Regi Sommergibile BALILLA
motto: “Che l’Inse”
Fu varato l’ 8 agosto 1915, ed entrò immediatamente in servizio.
Appena ultimati i collaudi e le prove tecniche, al comando del CC. Paolo Tolosetto Farinata degli Uberti, raggiunse Brindisi nel febbraio 1916 dove venne aggregato al Gruppo Autonomo Sommergibili (IV° Squadriglia)
L’unità venne impiegata in brevi missioni di agguato nei pressi dei più importanti porti nemici, e per contrastare eventuali azioni di avversari diretti contro le nostre coste.
Durante una missione di agguato nelle acque di Lissa, la sera del 14 luglio 1916,quando aveva da poco iniziato la carica degli accumulatori, venne attaccato dalle torpediniere austroungariche “T65” e “T66”. Dopo un epico combattimento, nel corso del quale riuscì a danneggiare la “T65”, Balilla, più volte colpito dalle artiglierie e da due siluri lanciati da T66, affondò con tutti i 37 uomini di equipaggio: non ci furono superstiti.
Già durante il primo decennio del secolo scorso i sommergibili avevano ormai raggiunto un grado di evoluzione tecnica sufficiente a garantire una buona affidabilità. Le loro dimensioni erano però ancora troppo contenute, il che imponeva grossi limite alle loro capacità operative consentendo solo la possibilità di operare in zone di mare vicine alle basi.
Si presentava quindi la necessità di realizzare unità subacquee di maggiori dimensioni, in modo da ottenere un più elevato livello di autonomia.
I sommergibili italiani tipo “Laurenti” ebbero un notevole successo commerciale a livello mondiale proprio perché gli unici che potevano configurarsi come unità di grande dislocamento.
Anche la Marina Germanica, che indubbiamente aveva raggiunto vertici di eccellenza nel settore della costruzione di sommergibili, si rivolse all’Italia per la costruzione del suo primo battello oceanico. Il suo allestimento era in corso al Cantiere del Muggiano quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale; esso venne pertanto requisito dalla Regia Marina, che ne completò la costruzione e lo varò con il nome di Balilla (dal sopranome del giovane patriota genovese Giovanni Battista Perasso, che il 5 dicembre 1746, lanciando un sasso contro le truppe austriache, diede l’avvio alla rivolta popolare che portò alla liberazione della città)
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dislocamento:
in superficie: 728 t.
in immersione: 875 t.
Dimensioni:
lunghezza: 65 m.
larghezza: 6,05 m.
Apparato motore:
2 motori diesel tipo FIAT
2 motori elettrici di propulsione SAVIGLIANO
1 batteria di accumulatori al piombo.
Potenza complessiva:
motori a scoppio: 2600 hp
motori elettrici 900 hp.
Velocità massima:
in superficie 11 knt.
In immersione: 9 knt
Autonomia:
in superficie 3500 nm a 10 knt
in immersione 85 nm. a 3 knt.
Armamento:
2 tubi lanciasiluri AV da 450 mm.
2 tubi lanciasiluri AD da 150 mm.
4 siluri da 450 mm.
2 cannoni da 76/30 mm.
Equipaggio:
4 ufficiali, 34 tra sottufficiali e marinai.
Profondità di collaudo:
50 metri
fonti bibliografiche e fotografiche:
“Sommergibili italiani” – di A. Turrini/O.Mozzi – USMM
“Rapidi ed invisibili” – a cura di A. Marzo Magno – Il Saggiatore)