Regio Sommergibile Cappellini
Classe "CAPPELLINI"
Il Cappellini fu uno dei sommergibili destinati alla base italiana sulla costa atlantica francese denominata in codice "Betasom".
Nel Giugno 1940, al comando del Capitano di Corvetta Cristiano Masi, tentò il passaggio dello stretto di Gibilterra.
Intercettato da unità britanniche fu costretto a riparare nel porto neutrale spagnolo di Ceuta da dove, giorni dopo, rientrò a La Spezia.
Il 29 Settembre, sotto il comando del Capitano di Corvetta Salvatore Todaro, il Cappellini forzò lo stretto senza intoppi iniziando le operazioni in Atlantico.
Il 13 Ottobre fermò il piroscafo jugoslavo Rapin Topick e, trovatolo in regola, lo lasciò proseguire; due giorni dopo al tramonto entrò in contatto col mercantile belga Kabalo, di 5186 tonnellate, unità dispersa del convoglio Alleato QB223, attaccandolo in superficie con l'ausilio del cannone da circa 2000 metri di distanza.
In breve il Kabalo si arrestò in fiamme e venne rapidamente abbandonato dall'equipaggio.
Il lancio di ben tre siluri si rivelò inconcludente per guasto o errata regolazione; il mercantile fu affondato a colpi di cannone.
A questo punto il Capitano Todaro si occupò dei naufraghi; prima ne raccolse cinque che avevano lasciato la nave all'ultimo istante, poi, rintracciata una delle due scialuppe di salvataggio con a bordo ventuno marinai, ne trasbordò a bordo due gravemente feriti partendo poi alla ricerca della seconda scialuppa e promettendo di tornare l'indomani.
Appreso dalla radio che la seconda imbarcazione era stata trovata dal piroscafo Panama, invertì la rotta e, tornato sul punto ove aveva lasciato la prima scialuppa, la prese a rimorchio nella speranza di incontrare una nave neutrale.
Alla ripetuta rottura del cavo di rimorchio prima e della stessa scialuppa poi, Todaro decise di imbarcare tutti i naufraghi e di far rotta per l'isola di Santa Maria delle Azzorre ove giunse all'alba del 19 Ottobre.
Sbarcato sulla costa l'equipaggio del Kabalo, si allontanò per riprendere la missione.
Nel Dicembre del 1940 il Cappellini salpa dal porto di Le Verdon per missione di agguato nella zona tra Freetown e le Isole di Capo Verde; il 5 Gennaio intercetta il piroscafo inglese Shakespeare (5029 tonnellate) col quale ingaggia un duello di artiglierie da distanza ravvicinata.
Il Shakespeare affonderà con diciannove uomini del suo equipaggio non prima di aver colpito in pieno con un proiettile il sommergibile (un marinaio ucciso).
Ancora una volta Todaro raccolse i superstiti e li trasportò in salvo sulla vicina Isola del Sole (Arcipelago di Capo Verde).
Nove giorni dopo, scopre il mercantile inglese Eumaeus (7472 tonnellate), lo attacca in superficie prima col lancio di siluri, evitati con manovra dall'Eumaeus, e poi con le artiglierie.
Lo scontro durerà quasi due ore e il Cappellini avrà ragione del mercantile dopo aver esploso ben centocinque colpi ed essere stato colpito due volte subendo seri danni allo scafo con un morto e diversi feriti fra l'equipaggio.
L'Eumaeus porterà con sé ottanta dei suoi novantuno marinai.
Mentre si allontanava alla massima velocità dall'area dello scontro, il Cappellini veniva attaccato da un idrovolante inglese decollato dalla nave Albatros, allertata dai segnali di soccorso del mercantile.
Due bombe, esplose vicinissime, causarono danni tali da costringere il Comandante Todaro a riparare nel porto neutrale di La Ruz, nelle Isole Canarie.
Gli Spagnoli concessero tre giorni per le riparazioni urgenti; da La Ruz il Cappellini raggiunse poi Bordeaux in condizioni tali da sembrare un relitto; per ripararlo furono necessari più di due mesi di lavoro in arsenale.
Nell'Aprile del 1941, durante una missione ad occidente della Scozia, attaccò due piroscafi tipo "Accra" ritenendo di averne colpito ed affondato uno; fonti Alleate non confermano tale affondamento.
Il 2 Dicembre il Cappellini fu protagonista di un altro episodio controverso: al comando del Tenente di Vascello Aldo Lenzi furono lanciati cinque siluri contro il piroscafo battente bandiera britannica Miguel de Larrinaga che sarebbe stato colpito da almeno due ordigni e lasciato in condizioni prossime all'affondamento.
La versione inglese sostiene invece che il Miguel de Larrinaga, peraltro battente bandiera portoghese, sarebbe si stato attaccato ma non colpito, riuscendo ad arrivare al porto di destinazione di Freetown il 14 Dicembre.
Dopo una crociera infruttuosa all'inizio del 1942, il Cappellini, ora al comando del Tenente di Vascello Marco Revedin, raggiungeva la zona di operazioni assegnatali lungo le coste del Brasile e il 19 Maggio attaccava ed affondava col siluro la motonave svedese Tisnarendi (5747 tonnellate), unità dispersa del convoglio OS 27.
Il 31 dello stesso mese, dopo un lungo e diffìcile inseguimento notturno, colpiva la modernissima petroliera inglese Dinsdale (8214 tonnellate); nonostante fosse carica di benzina, furono necessari ben sei siluri per affondarla.
La carriera di sommergibile d'attacco del Cappellini termina qui poiché per gli accordi intercorsi tra Roma e Berlino, l'unità fu trasformata in battello per trasporto materiali di principale importanza per e dall'Estremo Oriente.
Nell'ambito di questo tipo di operazioni, il Cappellini ebbe l'identificativo di Aquila III.
L'undici Maggio 1943 salpò per Singapore al comando del Capitano di Corvetta Walter Auconi; raggiunse la destinazione il 10 Luglio con 195 tonnellate di materiale.
Trattenuto in porto con vari pretesti nella attesa che la situazione politica italiana si chiarisse, l'8 Settembre il Cappellini, ormeggiato nel porto di Sabang, fu requisito dai Giapponesi che lo consegnarono ai Tedeschi.
Divenuto U-IT24, il battello restò in quelle acque sino alla resa della Germania praticamente inutilizzato.
Nel Maggio 1945 fu incorporato nella Marina Nipponica.
Ribattezzato I 503 rimase all'ancora fino al termine del conflitto quando, requisito dagli americani, il 2 settembre1945, fu rimorchiato al largo della città di Kobe e lì affondato.
Cantiere :C.R.D.A. – Monfalcone
Impostato: 25-04-1938
Varato: 14-05-1939
Consegnato: 23-09-1939
Affondato:02-09-1945
Radiato: 27-12-1947
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dislocamento
Superficie 1059,091 t.
Immerso 1312,921 t.
Dimensioni
Lunghezza 73 m.
Larghezza max 7,2 m.
Imm. Media in carico dosato 5,09 m.
Apparato motore
2 motori diesel FIAT
2 motori elettrici di propulsione CRDA
1 batteria di accumulatori al piombo di 132 elementi
Potenza complessiva
Motori a scoppio 3000 hp.
Motori elettrici 1100 hp.
Velocità
Superficie 17 knt
Immerso 8 knt
Autonomia in superficie
2825 nm. a 17 knt
9760 nm. a 8 knt
Autonomia in immersione
8 nm. a 8 knt
110 nm a 3 knt
Combustibile
63,135 m3 carico normale
107,035 m3 sovraccarico
Armamento
4 tubi lanciasiluri AV da 533 mm.
4 tubi lanciasiluri AD da 533 mm.
2 cannoni da 100/47 mm.
2 mitragliere binate da 13,2 mm.
12 siluri da 533 mm. (6 a poppa e 6 a prora)
300 proiettili per i cannoni
3000 colpi per le mitragliere
Equipaggio
7 ufficiali, 50 tra sottufficiali e truppa.
Profondità di collaudo
100 m.
Coefficiente di sicurezza relativo alla sollecitazione massima alla profondità di collaudo riferito al limite di elasticità del materiale: 3
Immagini del Capo SILURISTA
BELLA Mario di Vittoria(Rg)
gentilmente concesse dal nipote C.te Ellegi53
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Sommergibili II° Guerra Mondiale
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