Regio Sommergibile VELELLA
Motto dell’unità: Strenue descendens victor ascendens
(Arditosamente scendo, vittoriosamente risalgo)
Il suo nome di battesimo deriva appunto dalla “Velella”, una specie planctonica meglio conosciuta come “Barchetta di S. Pietro”, la cui caratteristica particolare è proprio la presenza sul “dorso” di una piccola cresta di forma triangolare simile ad una vela, che le permette di muoversi sulla superficie dell’acqua tramite la spinta del vento.
Velella fu varato il 25 maggio 1911 e consegnato alla Regia Marina il 10 luglio1912, e nei primi tempi della sua attività operò prevalentemente in missioni addestrative nell’Alto Tirreno: poi venne distaccata alla Maddalena.
All’inizio del conflitto, al comando del TV De Feo, operò con la III° Squadriglia della II° Flottiglia di Taranto, prendendo parte alla prima missione di guerra, compiuta dalle unità subacquee italiane nelle acque di Cattaro nella notte tra il 23 e 24 maggio 1915.
L’11 agosto dello stesso anno partecipa all’occupazione dell’Isola di Pelagosa, fornendo copertura alle truppe impegnate nell’azione di sbarco.
Nella missione dal 16 al 19 agosto, compiuta nelle acque nemiche di Cattaro, il battello corse il rischio di affondare, prima per l’urto contro una mina ancorata (che non esplose) e poi per un siluro lanciato da una torpediniera austro-ungarica. Solo nel corso del primo anno compì 16 missioni offensive e 18 difensive
Al suo rientro a Brindisi dall’ultima missione, Velella entrò in collisione con il ct. Dardo, subendo alcune avarie tanto da dover sostare per un po’ di tempo in bacino.
Nel 1916 al comando del TV Pietro Tacchini, divenne capo squadriglia e portò a termine 2 missioni offensive e 14 difensive e l’anno successivo ancora 21 offensive e 2 difensive.
Il 16 ottobre 1917 l’unità si trasferì a Taranto e fu posta in disponibilità.
La sua attività complessiva fu di 39 missioni offensive in acque nemiche e di 34 difensive, per un totale di 1127 ore di moto in immersionee di 1456 in superficie.