Per una migliore Lettura si consiglia una risoluzione

da 1440 x 900 in avanti

 

MAX KENNEDY HORTON

SOMMERGIBILISTA PER VOCAZIONE

Parte II°

Chi avrebbe potuto supporre che da un giovane scavezzacollo,appassionato di sport e pirata nel cuore,potesse venir fuori uno dei migliori ufficiali della Royal Navy ?
Nel 1922 Horton ebbe in comando una flottiglia di sommergibili  classe “K”  e l’incrociatore da battaglia HMS CONQUEST quale nave sede di comando.

 

HMS CONQUEST

HMS  “K-6”  CLASSE “K”

La flottiglia e l’HMS Conquest erano alle dipendenze della Atlantic Fleet : la classe “K” , fu una delle
peggio riuscite in tutta la RN ,sia per la motorizzazione sia per le prestazioni . Questi battelli , in luogo dei motori termici, erano dotati di macchine a vapore, e avevano una forma così sgraziata,goffa,insomma decisamente brutta, e pericolosi da governare,specialmente nella manovra di immersione

 

Sia per il pessimo rapporto larghezza-lunghezza,sia per la assurda forma della zona prodiera,ed in ultimo per debolezze strutturali dello scafo a pressione, la classe “K” si guadagnò il nomignolo di “Suicide Boat”,
tant’è che non furono poche né le perdite materiali né quelle umane.
La mente di Horton continuò ad essere dominata dalla guerra e per questo che le esercitazioni da Egli comandate ed organizzate avevano un elevato livello di realismo e durezza ,senza però mai chiedere nulla che Egli stesso non avesse potuto fare,tanto è vero che nel corso di esercitazioni particolarmente impegnative
(che potremmo definire “ad alto rischio” senza timore di esagerare ), non venne mai meno la sua diretta
presenza a bordo dei battelli della sua flottiglia.
Sovente Egli ripeteva ai suoi Ufficiali……” A bordo dei sommergibili non v’è margine d’errore…..o se ne esce vivi o si muore ! “ ………..pretendendo costantemente  il massimo livello di rendimento da parte di tutti.
I metodi di Horton ebbero presto riscontri e successi : nel corso di alcune esercitazioni con larga parte della
forza di superficie della Marina Reale , Egli partecipò (imbarcato egli stesso) con sei dei suoi battelli e su venti torpedini lanciate,ben sedici centrarono i propri bersagli .
I suoi metodi continuarono ad essere pervicacemente messi in pratica anche due anni dopo,quando ebbe il comando dell’HMS DOLPHIN ,un vecchio piroscafo adattato a nave scuola e deposito per sommergibili

HMS DOLPHIN

(Ex ss SETI , nel 1914 divenne HMS PANDORA,nel 1924 DOLPHIN) .Affondò il 23-12-39.
I suoi metodi andavano ben oltre il semplice addestramento tecnico e tattico : Egli inculcava nei suoi
Allievi il ferreo principio di dover conoscere ogni uomo alle proprie dipendenze al fine di poter meglio rappresentare la funzione di comando e guida , e le sue lezioni non furono mai dimenticate !
Nel 1930 , ebbe in comando la nave da battaglia HMS RESOLUTION .

BATTLESHIP HMS RESOLUTION

Appena messo piede a bordo,disse al suo secondo,il Capitano Duke,che l’ultima volta che era stato su una nave di superficie era stato trent’anni prima con il grado di Cadetto : in pochissimo tempo,la sua nave divenne pronta al combattimento,curata e addestrata come nessun’altra unità della Royal Navy.
Memore del suo passato da sommergibilista tenne sempre a mente il grande pericolo che essi rappresentavano se ben condotti e per questo motivo sulla RESOLUTION venne cercata ogni più piccola  infiltrazione e resa perfettamente stagna ,così come ogni osteriggio,ogni boccaporto,ogni portello d’accesso alle torri maggiori e minori,ogni altra possibile via d’acqua ! Al termine di sei giorni di esercitazioni in Atlantico,la nave era perfettamente stagna ,non un filo d’acqua tranne che nelle sentine dov’era legittimo che vi fosse ! Divenne poco tempo dopo, nave Ammiraglia dovendosi trasferire in Mediterraneo e nessun altro riconoscimento avrebbe potuto rendere maggiormente fiero Horton e tutto il suo equipaggio , che in pochi mesi aveva imparato ad amare : un uomo severo ed equilibrato al contempo , non chiedeva mai nulla che non potesse eseguire Egli stesso , sempre disponibile ad ascoltare e dare consigli a chiunque,aperto ad ogni discussione franca e costruttiva . Fu soltanto estremamente intollerante verso chi non ammetteva i propri errori : su questo aspetto rimase intransigente fino all’ultimo : in definitiva,il classico Comandante che come si suole dire,chiunque avrebbe seguito fino agli inferi !Nel 1932 fu promosso Rear-.Admiral (grado che sopravvive tutt’oggi in alcune Marine e posto a metà fra il Commodoro ed il Vice Ammiraglio) ed ebbe in comando la 2^ Squadra da Battaglia innalzando la propria insegna sulla vecchia corazzata HMS BARHAM
.

 

HMS BARHAM

Dopo diciotto mesi,nella Mediterranean Fleet,gli fu affidato il comando della 1^ Squadra Incrociatori Veloci composta da nove unità : come al suo solito , diede immediatamente il via alla ormai celebre “cura Horton” trasformando ogni unità a sua disposizione in un dispositivo efficiente e ben lubrificato , traendo il massimo profitto e vantaggio dai particolari costruttivi delle navi ossia ,ogni sezione della motrice che veniva danneggiata nel corso di uno scontro,non inficiava il perfetto funzionamento della sezione limitrofa.
Quando venivano “accesi i fuochi” in vista di una uscita , ogni caldaia ed ogni macchinario  formava un tutt’uno pur rimanendo singolarmente indipendente,e questa consuetudine,Horton la mantenne anche in tempo di pace. Nel corso della prima uscita in mare con la squadra al completo,Egli diede ordine di procedere a basso regime per poi dare inatteso ed improvviso,l’ordine di assumere la massima andatura : la conseguenza più immediata fu che sette unità su nove ebbero seri problemi alle motrici ,restando immobili come anatre in uno stagno ,sbuffando vapore da ogni dove !
Dopo l’esercitazione,Horton ebbe a dire ai suoi Ufficiali…..”  Ho sovente concluso che ogni Comandante in mare,al termine di una battaglia ,reale o simulata, dovesse riconoscere sulla base di una seria analisi, dove Egli avrebbe potuto fare meglio . Nessuno di noi dovrebbe esitare un solo istante o temere di perdere la faccia ,nell’ammettere con la massima franchezza dove egli avrebbe potuto agire meglio di quanto non abbia fatto.”
Qualche tempo dopo,dialogando con il Comandante dell’HMS SHROPSHIRE, Horton disse :…
…” Sono sempre stato determinato a non chiedere mai a nessuno di eseguire un compito non necessario.
Al contempo desidero però la massima fiducia e che ognuno abbia fede in ciò che viene comandato anche
nel caso che l’ordine non sia del tutto chiaro. Tutto ciò che Vi viene richiesto è di guadagnare la massima efficienza nel combattimento ad un livello così alto da avere la massima fiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità di fronte al nemico e di poterlo affondare prima che lo faccia lui . Noi ci  aspettiamo che Voi indaghiate su qualsiasi intoppo,concreto o meno ,che possa verificarsi a bordo,sia che si tratti di qualcosa di specifico sia di natura diversa . Se non lo fate già , ci raccomandiamo affinchè ciò venga fatto così come lo facciamo Noi personalmente….sempre ! “
Nell’Agosto del  1936,Horton ebbe i galloni di Vice-Ammiraglio e nell’Ottobre dello stesso anno,lasciò il comando della Squadra Incrociatori  : il Comandante in capo della Mediterranean Fleet così gli scrisse  :
……..”  Voi avete comandato la migliore Squadra Incrociatori che qualunque altro Alto Ufficiale in comando abbia mai comandato e avete portato quelle unità al più alto grado di efficienza che sia mai stato possibile.”
Horton dopo aver lasciato il comando,maturò il convincimento che un nuovo conflitto stava per scoppiare,e fu per questo che chiese all’Ammiragliato una sorta di aspettativa di sei mesi a mezzo stipendio, per andarsene in giro per l’Europa . Fu in Africa,dove visitò tutta la costa e i porti sul Mediterraneo, fu in Sicilia ed in altri posti in Italia,dove venne perfino arrestato perché osservava alcune esercitazioni sotto gli stessi occhi di Benito Mussolini !!! Scrutava,studiava,memorizzava ogni più piccolo particolare acquisendo,ove possibile,informazioni sulla consistenza e la preparazione delle forze armate che ipotizzava di trovarsi di fronte in un futuro non lontano.
Di ritorno in patria nel 1937 ebbe il comando delle Reserve Fleet , considerato un comando di scarso prestigio ed assegnato per lo più a quegli Ufficiali prossimi al ritiro.
Horton non lo considerava in tal guisa,tant’è che con l’applicazione dei suoi collaudati metodi e con il convincimento radicato di un conflitto ormai imminente,portò ogni unità al suo comando ad un livello di prontezza ed addestramento che lo stesso Ammiragliato non riteneva possibile.
Ogni nave venne mandata ai lavori in ciascuno dei tanti porti disseminati sulle coste inglesi,soprattutto ove esistevano attrezzature tali da poter rimediare ai danni di una lunga inoperosità in mare.
Come ex sommergibilista,e più di prima,aveva una reale misura della minaccia subacquea e per questo ogni sua cura ed attenzione andava ai Cacciatorpediniere, affinchè fossero  in grado di prendere il mare in ogni momento e con qualsiasi condizione meteo, anche senza un minimo di preavviso.
Nel corso di una esercitazione simulata “a tavolino” , emersero gravi deficienze nel merito delle unità adibite a trasporto truppe,rifornimenti e materiali bellici.
La crisi di Monaco del 1938 fece guadagnare ad Horton la massima attenzione da parte dei vertici dell’Ammiragliato che decise di sostenere ogni suo sforzo nel preparare uomini e mezzi

Pag. 6

Pag.7

Pag. 8

Guglielmo Lepre (Etna)

 

Grupsom - Sommergibili Mediterranei