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Si rende noto che il presente lavoro è stato Depositato sia su supporto magnetico sia in formato cartaceo, presso uno studio legale di fiducia onde tutelarne la proprietà letteraria ed evitare il ripetersi di meschine ed indebite appropriazioni , come già accaduto in passato.Il materiale è a disposizione di chiunque intenda farne oggetto di studio o consultazione,ma si fa esplicito divieto di utilizzo per meri fini di Lucro o Commerciali e comunque mai senza previa autorizzazione dell'autore.

Presentiamo e Pubblichiamo la V parte di un lungo lavoro destinato alla rivista SGM che non

è stato pubblicato come i tre precedenti a causa della interrotta collaborazione dei nostri Autori

Guglielmo Lepre e Luca Minelli

(nick GRUPSOM - C.te ETNA-C.te Luca)

Presentano

L’EPOPEA DEI LUPI GRIGI
(Die Grauen Wölfe)
V Parte - 1942

 

L’entrata in scena del Giappone sul piano militare , per quanto prevedibile , colse di sorpresa
la Germania : merita attente riflessioni questa singolare tendenza dei tre alleati , Giappone  e membri dell’Asse , ad agire in modo del tutto slegato fra di loro , questo modo di condurre “guerre parallele” avulso dalla concertazione strategica globale che al contrario ,fra gli Alleati del campo opposto , frutterà risultati progressivi e crescenti nel medio-lungo termine nonché  di vitale importanza per l’economia generale del più grande conflitto della storia mondiale . In ogni caso , una siffatta strategia avrebbe potuto avere margini di successo soltanto se Germania,Italia e Giappone  fossero state  paritarie in termini di potenza militare , capacità industriale , sicurezza finanziaria e risorse naturali .
Di questi enormi divari se  ne gioveranno gli Anglo-Americani per quanto risulti ovvio che tutta la strategia opponibile sarebbe stata imperniata indubitabilmente sulle quasi illimitate risorse statunitensi . Le perdite dell’Asse saranno tanto più esiziali quanto più le stesse non saranno rapidamente rimpiazzabili .Questo problema affliggerà marcatamente  la Kriegsmarine  e la Regia Marina ma in misura leggermente minore la Marina Imperiale Giapponese , almeno fino all’arretramento del limite massimo di espansione .
L’industria cantieristica americana produrrà i famosi mercantili tipo Liberty e Victory , nonché unità da guerra ad una velocità tale da non poter essere eguagliata da nessuno degli opponenti o alleati. Ciò apparirà ancor più evidente sul fronte africano dove il raffronto dei mezzi su gomma in rapporto alla truppa utente sarà infinitamente inferiore e  a sfavore degli italo-tedeschi : 1 mezzo per ogni 13,7 uomini per gli italiani , 1 mezzo per ogni 5,7 uomini per i tedeschi , mentre gli americani disporranno nelle fasi finali del conflitto di 1 mezzo per ogni 4,3 uomini . (fonte Dunnigan e Nofi )Altro esempio potrebbe essere offerto dai  criteri che distinguevano  gli italiani dai tedeschi nell’assegnare adeguato numero di unità per esclusivo impiego addestrativo : l’addestramento dei sommergibilisti tedeschi era incredibilmente duro e improntato al massimo realismo possibile , e , per quanto lungo , capace di fornire equipaggi di altissimo livello . Ciò era dovuto anche alla possibilità di destinare battelli in condizioni più che perfette e con standard tanto elevati da non essere inferiori a quelli destinati alla prima linea .
La Regia Marina , al contrario , costituirà una scuola sommergibilisti a conflitto avanzato , destinandovi battelli di vecchia concezione , sorpassati , largamente usurati o comunque non più adatti al fronte  . Senza tener conto delle antitetiche dottrine d’impiego che pure faranno la differenza  lasciando all’iniziativa ed alla capacità dei singoli ogni speranza di successo sul piano bellico . Il 1942 pur registrando nel mese di Giugno la punta massima assoluta di perdite di mercantili e di merci preziose , rappresenta contestualmente il punto d’inizio del lento ed inesorabile declino della Ubootwaffe a cui farà da contraltare il progressivo e massiccio sforzo industriale  degli Alleati traducibile nei continui successi militari dopo le false partenze iniziali .
A margine di ciò è rilevante il dato statistico che evidenzia un drastico calo nella composizione numerica del traffico convogliato : nei 218 convogli di quest’anno (1942) il numero dei mercantili medio scende a 25,8 navi per convoglio ,ovvero il 25 % in meno dell’anno precedente.
Ne consegue che la capacità di trasporto degli alleati nell’arco di tempo che va dal 39  alla fine del 42 , scenderà a 7 milioni di tonnellate contro i 35 iniziali con una curva discendente  attestata al 20 % : pur trattandosi di dati teorici ,fra merci perdute e merci non trasportate (per varie ragioni) si giunge quindi ad un totale del 22 %  in meno a tutto il 1942 ,considerando che gli alleati ritenevano perdute anche quelle merci non trasportate .

Uno studio tedesco,nel merito del generale decadimento del naviglio mercantile durante la guerra,stabilì che
la navigazione convogliata procurasse un drastico deprezzamento delle navi,in particolare di quelle più moderne e veloci ; tale rendimento avrebbe subito un ulteriore abbassamento di soglia a causa delle prolungate soste in porto in attesa sia della disponibilità di carico sia della formazione del convoglio.

In linea puramente generale e teorica,i tecnici tedeschi stimavano altresì che la navigazione convogliataprocurasse una decurtazione di rendimento fra il 25 % e il 30% .
Vediamo ora cosa accadde e cosa mutò con l’entrata in scena degli USA . Indubbiamente questo evento per Dönitz rappresentava l’apertura di nuovi scenari di caccia venendo meno d’un colpo tutte le restrizioni imposte da Hitler verso le navi americane . Probabilmente Dönitz non conosceva a fondo gli americani tanto quanto l’Amm. Yamamoto , ma di sicuro comprese che quel momento andasse sfruttato a fondo tanto più che la pur lecita reazione sarebbe stata necessariamente preceduta da un periodo di preparazione se non perfino di apprendistato non avendo la US Navy acquisito determinate esperienze che malgrado tutto , gli inglesi , avevano già al loro attivo .
Tutte le navi che alla spicciolata dovevano raggiungere Halifax e altri porti ove venivano formati i convogli , sarebbero state alla mercè dei suoi battelli opportunamente schierati sulle rotte di transito : ovviamente , occorrevano battelli di maggiore autonomia , e questi non potevano essere altri che il tipo IX , progettato fin dall’inizio quale sommergibile oceanico .

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Grupsom - Sommergibili Mediterranei