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La marea montante giapponese appariva inarrestabile,eppure nel Maggio del 42,nel Mar dei Coralli,Yamamoto sentì suonare chiaramente il campanello d’allarme ,e soltanto un mese dopo,a Midway,la flotta giapponese subì il primo durissimo colpo : erano bastati soltanto sei mesi per dare l’alt al Giappone ,ma sarebbero occorsi ancora anni di
duri e sanguinosi scontri per averne ragione : Guadalcanal,Tassafaronga,Savo….le tappe iniziali che concessero qualche illusione , ma la fine,prima o poi sarebbe giunta,e di questo,Yamamoto,ne era convinto.
Lo era anche quel 18 Aprile mentre a bordo del suo “Betty” sorvolava l’isola di Bouganville e i P-38 facevano a pezzi il suo aereo e gli altri che facevano parte della missione.
I lightning di Lanphier e Barber fecero letteralmente a pezzi l’aereo di Yamamoto facendolo precipitare in fiamme
fra gli alberi della giungla sottostante : l’altro “Betty” , quello con a bordo l’Amm. Ugaki , finì nei pressi di una scogliera corallina consentendo ai mezzi giapponesi di accorrere in salvataggio dello sfortunato Ugaki.
Si dice che il corpo semi-carbonizzato di Yamamoto sia stato rinvenuto seduto al suo posto con la mano stretta sull’impugnatura della sua Takana,come un antico samurai.
Versione pittorica
Mitsubishi A6M – Betty
Chissà se fosse sopravvissuto,come sarebbero andate le cose ? La morte gli aveva risparmiato più semplicemente
le successive tragedie ed orrori….le perdite delle Gilbert ,delle Marshall,delle Salomone,di Truck,di Saipan,Guam e Tinian,di Okinawa e Iwo Jima già terra del Tenno , l’affondamento della supercorazzata Yamato e di quanto restava della marina imperiale , oppure Egli sarebbe riuscito in qualche modo ad evitare i massimi orrori di Hiroshima e Nagasaki ???
Per quanto non ci sia stato nessuno capace di sostituirlo alla guida delle Flotte Riunite , anche con Yamamoto vivo ,il conto alla rovescia della storia non avrebbe potuto arrestarsi e di questo Egli ne fu sempre consapevole ancorchè fiducioso nel potere di HiroHito di por fine alla guerra.
Al termine del conflitto Yamamoto non venne dimenticato : una statua in bronzo ne trasmetteva la memoria presso la scuola di volo di Kasumigaura di cui era stato comandante al lungo per preparare i futuri piloti di marina : MacArthur ordinò che ogni statua giapponese venisse abbattuta e alcuni ufficiali di marina, per evitare ciò,la tagliarono per affondarla in un lago vicino. Dieci anni dopo la fine,nel corso di un dragaggio del lago vennero rinvenuti i due tronconi della statua che furono acquistati da un gruppo di vecchi compagni d’arme del defunto Ammiraglio : la statua fu trasportata a Nagaoka,suo paese natale,e colà posata su un basamento in pietra accanto alla ricostruzione della capanna di legno in cui era nato,copia fedele dell’originale distrutta da aerei americani nel corso di una delle tanti incursioni.
Forse,come gli antichi Samurai,si era rassegnato ad una morte certa per l’onore del suo paese e del suo Imperatore : proprio come un Samurai , riluttante magari , ma sempre un Samurai malgrado tutto !!
Resti del Betty
I resti reali
Ricostruzione in museo
Pag.5
Cap.L.C. Guglielmo Lepre “ETNA”
Bibliografia essenziale :
- Get Yamamoto di Burke Davis – 1969
- Arcipelaghi in fiamme di D.Dupuis – 1989
- Kamikaze di L.V. Arena
- The Divine Wind – di Inoguchi,NakajimaFonti fotografiche :
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