Regi Sommergibile H
classe " H "
Regio Sommergibile H5
Al comando del TV Francesco Quentin, dopo la traversata dell’oceano da Halifax a Cagliari, anche H5 venne assegnato alla Squadriglia Sommergibili H di Brindisi, dove operò in attività esplorative e offensive lungo le coste meridionali adriatiche, effettuando, dal novembre 1917 ad aprile 1918, 10 missioni di guerra, per complessive 1883 nm, di cui 942 in immersione.
Il 16 aprile 1918 H5 stava espletando la sua decima missione, (che prevedeva un agguato offensivo al largo di Cattaro), quando a causa della scarsa luce del tramonto, venne erroneamente silurato e affondato dal sommergibile britannico HB1.
Morirono 15 uomini dell’equipaggio e non ci furono che cinque superstiti, (tra i quali il C.te Quentin) che vennero tratti in salvo dagli stessi inglesi.
La commissione d’inchiesta che ebbe il compito di indagare su questa triste vicenda, giudicò che il fatto di trovarsi due unità nella stessa zona, non costituiva colpa per i due comandanti, in quanto le direttive verbali ricevute all’inizio della missione permettevano ad entrambi di uscire dalla zona loro assegnata. Quindi, in mancanza di altri elementi che meglio determinassero eventuali responsabilità, entrambi i Comandanti furono scagionati.
Regio Sommergibile H6
Varato anche esso, come i suoi gemelli, in Canada il 23 aprile 1917.
Durante la navigazione di trasferimento in Italia, nell’attraversamento dello Stretto di Gibilterra effettuato in gruppo con H7 e H8, l’unità venne attaccata e colpita dai cannoni della nave statunitense Nahma, che l’aveva scambiata per un sommergibile tedesco; alcuni colpi caddero a bordo provocando la morte di due marinai ed il ferimento di altri cinque componenti l’equipaggio, mentre la torretta subì danni abbastanza rilevanti.
Al suo arrivo in Italia, dovette trascorrere un periodo presso l’Arsenale di La Spezia, per essere rimesso in sesto, prima di poter raggiungere Brindisi, nel febbraio 1918 dove entrò in forza alla Squadriglia Sommergibili H.
La sua attività bellica, durante il Primo Conflitto Mondiale, fu di dieci missioni esplorativo - offensive condotte lungo le coste meridionali adriatiche, senza peraltro conseguire risultati di rilievo.
Nel dopoguerra l’unità operò nella sede di Brindisi, effettuando numerose crociere addestrative; dal 1931 fu assegnata nella base di Taranto, alla Flottiglia Scuola Comando.
Nel 1935 passò in Forza alla Flottiglia di La Spezia ed all’inizio del Secondo Conflitto Mondiale, partecipò, al comando del TV Ugo Giudice, a missioni di guerra lungo la costa francese, con compiti di ascolto idrofonico, ricerca e caccia alle unità nemiche, espletando 38 missioni offensive - esplorative, 7 di trasferimento tra porti nazionali e 27 addestrative per la Scuola Idrofonisti della Spezia, percorrendo complessivamente 7411 nm.
Trasferita a Bonifacio il 7 settembre 1943, dopo l’armistizio, non poté riprendere il mare ed il 14 settembre 1943, catturata dai tedeschi, venne da questi affondata a cannonate nelle acque esterne del porto.
Regio Sommergibile H7
Giunse a Cagliari dal Canada alla fine del mese di ottobre1917, al comando del TV Giotto Maraghini ed e come i suoi gemelli, venne assegnato alla “Squadriglia H” di Brindisi.
Venne fin da subito impiegato in missioni offensive lungo le coste meridionali adriatiche, e in agguati davanti ai porti di Durazzo e Cattaro: la sua attività si concretizzò in 11 missioni che non conseguirono risultati di particolare rilevanza.
Nel dopoguerra l’unità effettuò le normali attività esercitative e nel settembre 1923, durante la crisi di Corfù,fu inviata in quell’isola a disposizione del governatore militare.
Al suo rientro in Italia fu di stanza a Messina, dove proseguì l’attività addestrativa fino alla sua radiazione, avvenuta il 1 ottobre 1930
Regio Sommergibile H8
Fu varato il 24 maggio 1917
Ultimati i collaudi a Montreal e l’addestramento iniziale ad Halifax, l’unità, al comando del TV Armando Fumagalli, effettuò la traversata atlantica e arrivò a Cagliari alla fine di ottobre 1917.
Come le altre unità della sua classe, fu assegnato alla II° Squadriglia Sommergibili H di Brindisi, dove operò, nell’ultimo periodo del Primo Conflitto Mondiale, in10 missioni esplorative lungo le coste meridionali adriatiche, senza conseguire successi di particolare rilevanza.
Al termine della guerra, passò al comando del TV Paolo Vandone, partecipando all’occupazione di Premuda, Selve e Pago.
Negli anni successivi operò in attività prevalentemente addestrative, presso le varie basi italiane e partecipò anche alle manovre navali del 1926 e 1927.
All’inizio della Seconda Guerra Mondiale, al comando del TV Mario De Angelis, operò in brevi missioni di guerra presso le coste francesi, poi dal novembre 1940 a Taranto fu impegnata in azioni esplorative per la difesa ravvicinata del golfo, e l’addestramento delle unità cacciasommergibili.
Dal novembre 1942 restò a La Spezia, a disposizione della Scuola Idrofonisti. E qui, il 13 giugno 1943 mentre era ancorato ad una banchina del porto di La Spezia, venne affondato durante un bombardamento nemico. Fu recuperato e trasferito a Genova per essere trasformato in pontone di carica; ma il 9 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e da questi nuovamente affondato. Recuperato un’ultima volta, venne successivamente demolito per il recupero di materiali pregiati.
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I battelli di questa classe vennero acquistati dall’Italia negli Stati Uniti, che però li commissionò al cantiere Electric Boat Company in Canada, poiché essendo all’epoca questa nazione ancora neutrale non poteva ufficialmente fornire armi a stati in belligeranti.
Erano battelli del tipo “Holland” a scafo semplice e sezioni tutte circolari con ossature interne continue costituite da angolari a bulbo, e unite al fasciame mediante una chiodatura, così come anche le lamiere del fasciame resistente.
Tutte ed otto le unità, dopo aver ultimato in Canada i collaudi e l’addestramento degli equipaggi intrapresero il trasferimento in Italia, con un solo scalo tecnico per rifornimento alle Bermuda. Navigarono suddivise in tre gruppi, che vennero scortati da navi mercantili fino a Gibilterra, poi da navi militari fino ai porti nazionali. Il viaggio si svolse sostanzialmente senza problemi, escludendo il terzo gruppo (H6, H7 e H8), che durante il passaggio attraverso lo Stretto di Gibilterra furono oggetto di attacco da parte della nave statunitense Nahma, poiché vennero scambiati per battelli nemici (gli Stati Uniti erano entrati in guerra il 6 aprile 1917, schierandosi a fianco delle forze dell’Intesa, tra cui era anche l’Italia) e purtroppo questo errore provocò danni e vittime a bordo di H6.
Furono ottime unità, che operarono intensamente durante la prima guerra mondiale e fu forse la più longeva classe di sommergibili italiani: infatti alcuni di essi, (anche se non più in azioni di prima linea) durante la Seconda Guerra Mondiale erano ancora in mare!
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dislocamento
In superficie 360 t.
In immersione 474 t.
Dimensioni
Lunghezza 45,8 m.
Larghezza 4,65 m.
Apparato motore
2 motori diesel tipo NLSECO
2 motori elettrici di propulsione Dinamic Electric
1 batteria di accumulatori al piombo
Potenza complessiva
Motori a scoppio 490 hp.
Motori elettrici 620 hp.
Velocità massima
In superficie 12 knt
In immersione 11 knt.
Autonomia:
in superficie: 3300 nm. a 7 knt.
120 nm. a 3,5 knt.
Armamento:
4 tubi lanciasiluri AV da 450 mm.
6 siluri da 450 mm.
1 cannone da 76/30 mm.
Equipaggio:
2 ufficiali e 25 tra sottufficiali e marinai.
Profondità di collaudo:
80 m.
fonti bibliografiche e fotografiche:
“Sommergibili italiani” – di A. Turrini/O.Mozzi – USMM
“Rapidi ed invisibili” – a cura di A. Marzo Magno – Il Saggiatore)