SCILLA
L’istituzione di questa nave asilo va fatta risalire al 1904 e grazie alla tenacia, volontà e spirito di sacrificio dei suoi fondatori, primi fra tutti l’illustre pedagogista prof. David Levi Morenos (fondatore della Sezione veneziana della Lega Navale Italiana) e sua moglie Elvira
Grazie al loro lavoro, con la Legge n° 378 dell’11/07/1904 si otteneva la concessione alla “Società Regionale di Pesca ed Acquicoltura” del Veneto la vecchia nave “Scilla”, da poco radiata dai quadri del Naviglio Militare, per istituirvi, con il concorso degli enti locali del litorale adriatico, un asilo per gli orfani dei pescatori, affinché potessero ricevere un’istruzione elementare e successivamente professionale, avviando poi i più dotati agli studi nautici medi e superiori
Scilla era una vecchia cannoniera ad elica ormai in disarmo, varata nel 1876 e che era stata prevalentemente utilizzata come nave idrografica. Tra i suoi compiti, fin dal 1886 i rilievi idrografici della giovane colonia eritrea.
Il governo avrebbe dovuto contribuire al suo mantenimento con un versamento annuo di Lire 12.000, ma la nave asilo sarò inaugurata nel 1905, con 12.000 lire di debiti ed una decina di allievi…..
Ma anche se, almeno nei momenti iniziali mancarono da parte degli enti locali gli appoggi finanziari che una simile iniziativa avrebbe meritato, la nave, grazie a coloro che credettero in questo progetto e tenacemente lavorarono (a volte anche pagando di tasca propria), seppe crescere e svilupparsi in modo da riuscire anche ad accogliere anche un buon numero di orfani di marinai periti nel terremoto di Messina del 1908.
Nave Scilla era situata a Venezia, ormeggiata alle Zattere, ed accoglieva minori di età non inferiore a nove anni, né superiore ai quattordici.
Ogni allievo doveva pagare una retta giornaliera di 6 lire, da pagarsi a mensilità anticipate ed a carico di un ente conosciuto, (di modo che fosse garantita la continuità del pagamento), oppure in via eccezionale anche dalla famiglia o da qualche magnanimo benefattore.
I marinaretti di nave Scilla compivano i seguenti corsi di studio:
- Scuola elementare;
- Scuola di avviamento professionale;
- Scuole professionali complementari.
Questi ultimi corsi erano propedeutici all’arruolamento volontario nella Regia Marina (allievi segnalatori, nocchieri, radiotelegrafisti siluristi, fuochisti, motoristi etc.) oppure nella Marina Mercantile o peschereccia.
Per i ragazzi che risultavano inadatti alla vita del mare, si forniva l’istruzione tecnica e pratica per intraprendere un mestiere navale, come ad esempio quello di velaio, meccanico o carpentiere navale.
Nel 1923, anche nave Scilla, così come tutte le altre navi asilo e “navi a terra” italiane entrò a far parte dall’Opera Nazionale Balilla, che la gestirà fino alla caduta del fascismo.
Nel dopoguerra la scuola risorse a nuova vita, grazie anche all’interessamento del conte Vittorio Cini, che dopo averla ottenuta in concessione dallo Stato, iniziò dei grandiosi lavori di restauro che portarono alla costituzione nel 1952 del Centro Marinaro dedicato al figlio Giorgio, prematuramente scomparso.
L’attività pratica si svolgeva ancora a bordo della vecchia Scilla, mentre le lezioni teoriche si tenevano a terra nella nuova sede della scuola.
La gestione dell’istituto sarà affidata ad un consiglio di amministrazione ed a due rappresentanti del Ministero della Pubblica Istruzione, e ciò durerà fino al 1972 quando lo Stato, riconosciuta la necessità di potenziare, nell’interesse nazionale, la scuola già esistente stipulerà una convenzione perpetua con la fondazione Cini, che da allora diventerà il nuovo Istituto Professionale Di Stato per le Attività Marinare “Giorgio Cini”, ancora oggi attivo…..
(bibliografia e fonti fotografiche:
http://venicexplorer.net ed alcune altre che purtroppo ho perso per strada e non sono in grado di citare))
Grupsom - Sommergibili Mediterranei