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MAX KENNEDY HORTON
SOMMERGIBILISTA PER VOCAZIONE
Allo scoppio delle ostilità,Horton prese il mare con l’ordine di mantenere sotto stretta sorveglianza la base tedesca di Heligoland : va da se che l’ordine non contemplava violare quella base,ma ovviamente fu la prima cosa che Horton pensò di fare . Non trovando bersagli degni per le sue torpedini, Horton fece poggiare il battello sul fondale per concedere riposo all’equipaggio e attendere l’arrivo di qualche unità tedesca. Mentre giocava a Bridge con altri ufficiali , venne avvertito il pesante strofinio di un cavo lungo lo scafo dell’E-9 : l’imperturbabile Horton diede ordine di continuare a giocare senza però dare l’impressione di voler fare lo spaccone a tutti i costi .
All’alba del 13 Settembre , Egli portò l’E-9 a quota periscopio per osservare la situazione : caricati i tubi prodieri , lanciò entrambe le torpedini contro il lato dritto dell’incrociatore HELA riportandosi subito dopo a quota profonda e allontanandosi dalla base tedesca.
L’Incrociatore tedesco “HELA”
La missione continuò per tutto il giorno 14 con il mare in piena tempesta che abbattendosi sullo scafo dell’E-9 provocò danni di lieve entità a ringhiere e lamiere dello scafo leggero.La decisione di poggiarsi sul fondo non diede i risultati sperati,perchè il battello veniva continuamente scosso dal moto delle onde . Soltanto a notte piena il mare calmò quanto bastasse per riemergere e rientrare alla base in sicurezza.Tenendo a mente di essere considerato poco più che un pirata dai “signori” della RN , decise di entrare in porto con il “Jolly Roger” a riva ,la bandiera pirata con teschio e tibie incrociate. Venne considerato un gesto di insolenza inaudita,ma attese le circostanze (il primo inglese ad affondare una unità nemica) venne tollerato : senza volerlo,Horton diede il via ad una tradizione mai più abbandonata. L’affondamento dell’HELA costrinse i tedeschi ad effettuare le esercitazioni della sua flotta d’Alto Mare (HochSeeFlotte) nelle più tranquille acque del Mar Baltico. La successiva missione dell’E-9,sempre al suo comando,fu particolarmente difficile e rischiosa . Il battello raggiunse la foce dell’Ems in cerca di bersagli ma i bassifondi e la sorveglianza asfittica dei Cacciatorpediniere tedeschi costrinsero Horton ad una maggior prudenza . Al limite dell’autonomia degli accumulatori e dopo due lanci senza successo , l’E-9 fu portato in superficie per trovarsi di fronte l’S-116 , uno dei caccia tedeschi in pattugliamento. Con manovra perfetta,ad onta dei bassi fondali,con un sangue freddo fuori del comune,Horton si mise in posizione e lanciò due torpedini alla volta del nemico,centrandolo a mezzo nave. In pochi minuti l’S-116 colò a picco . Al ritorno,Horton,issò a riva di nuovo il famigerato Jolly Roger e ricevette la DSO (Distinguished Service Order) con la promozione al grado superiore.
Ma anche gli altri battelli dell’8^ flottiglia resero la vita difficile ai marinai tedeschi ,tanto da far scrivere al Comandante in Capo,Ammiraglio Von Hingenohl :
“ I sommergibili nemici hanno profondamente alterato le condizioni di operatività nelle acque
delle nostre basi : in questa limitata zona,siamo continuamente esposti a pericoli e stretta sorveglianza che non siamo in grado di contrastare”
Ma nessuno dei battelli poteva permettersi di riposare sugli allori dacchè gran parte del traffico navale tedesco era stato dirottato nel Baltico : in quelle acque,i tedeschi, navigavano tranquilli,caricando minerali e altre merci preziose per lo sforzo bellico,dai porti scandinavi verso quelli tedeschi.Pag.3
Guglielmo Lepre (Etna)