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MAX KENNEDY HORTON
SOMMERGIBILISTA PER VOCAZIONE
OPERAZIONI NEL BALTICO
Tre battelli dell’8^ Flottiglia , E-1 , E-9 , E-11 ,furono dislocati nel Baltico in basi russe agli
ordini del Comandante in capo della marina imperiale zarista. L’attraversamento del Kattegat dovette essere preparato prima della partenza : i fattori di rischio erano più di uno,la sorveglianza tedesca,la forte marea che anche al suo maggior culmine non consentiva immersioni a quote profonde , la sorveglianza delle navi Danesi e Svedesi (per quanto neutrali ) era comunque onnipresente così come la totale copertura della zona da parte della artiglierie costiere. Il trasferimento non ebbe un felice inizio : al momento di lasciare Harwich,l’E-11 ebbe serie avarie in macchina e fu costretto a rientrare mentre l’E-1 e l’E-9 intrapresero la traversata. Ma i guai non erano finiti,anche l’E-9 fu costretto a fermarsi per riparare il giunto dell’asse,lasciando l’E-1 da solo . Riparata l’avaria dopo alcune ore,l’E-9 riprese la navigazione verso il Kattegat ove giunse la notte del 17 Ottobre,troppo tardi per tentare il forzamento dello stretto passaggio. All’inbrunire del giorno successivo,dopo aver trascorso diverse ore sul fondo,Horton portò l’E-9 in superficie decidendo di navigare non più con i termici ma su un solo motore elettrico. Nel timore di essere stato avvistato da una unità tedesca in pattugliamento,Horton diede immediato ordine di aprire gli sfoghi dell’aria e immergersi : e qui la sorpresa ! Horton aveva dimenticato di essere in bassi fondali e lo scafo in ferro fini per trascinarsi contro le rocce con gran rumore. In realtà,non era stato avvistato e ciò consentì all’ardito Comandante di dosare l’E-9 per navigare in affioramento e offrire il più basso profilo possibile con appena un metro d’acqua sotto la chiglia ! Giunte in acque più profonde,Horton non esitò a portare il suo battello in quota più profonda e sicura,completando l’attraversamento del “Sound”. Ad Horton apparve che i tedeschi comunque fossero stati messi in pre-allarme senza essere a conoscenza che l’E-1 nel corso dell’attraversamento aveva tentato il lancio di una coppia si siluri contro l’incrociatore VICTORIA LOUISE senza successo ma sufficiente per mettere i tedeschi sul chi va là e costringerli a dislocare un maggior numero di unità per pattugliare il Sound.
L’Incrociatore tedesco VICTORIA LOUISE
Prima di giungere a destinazione ,Horton,affondò una coppia di piroscafi con del prezioso minerale di ferro di cui la Germania aveva impellente bisogno per la sua industria bellica. Giungendo a Reval (l’odierna Tallin) ebbe inizio il lungo e micidiale inverno russo di cui l’ufficio piani dell’Ammiragliato non aveva tenuto conto : ciò significava condizioni proibitive per le operazioni dei sommergibili (e non solo) e una lunga ed estenuante inoperosità per ben quattro mesi a causa dei ghiacci. Come pensare che Horton se ne stesse inoperoso così al lungo ? Riuscì a convincere gli alleati russi a mandare un rompighiaccio per aprire un varco e tentare la sortita in alto mare , ma qui scoprì che le condizioni erano proibitive sul serio. Il ghiaccio ricoprì in breve in battello impedendogli di utilizzare il periscopio rimasto imprigionato nella sua camicia , stessa sorte dei portelli esterni dei tubi di lancio,senza considerare poi che per gli uomini di guardia in torretta era un autentico inferno. Era giunto il momento della verità : Horton diede l’ordine di immersione convinto che gli strati più caldi del mare lo avrebbero liberato dalla morsa del ghiaccio.
Ancora un volta,il suo intuito ebbepiena soddisfazione consentendogli di mettersi in rotta verso Kiel,importante base tedesca.,alla caccia di bersagli. Un caccia tedesco,l’S-120,si offrì al periscopio del battello inglese che faticava a mantenere l’assetto per il mare grosso : senza indugio,Horton portò l’E-9 in posizione di lancio . Un siluro lasciò il suo tubo di lancio alla volta del bersaglio non senza creare problemi di assetto al battello che mise la prua fuori e ben visibile. Riacquistato faticosamente l’assetto,fu udita una esplosione senza però che fosse possibile verificare da subito l’esito del lancio. Riuscito a elevare il periscopio esplorò lungamente l’orizzonte senza trovare traccia dell’unità colpita : l’affondamento però gli venne successivamente riconosciuto sia dall’Ammiragliato sia dal Comando russo. In realtà il Caccia era sopravvissuto all’attacco per la prematura esplosione del siluro su un banco di sabbia. Dopo questo attacco,i tedeschi ricorsero ad urgenti ed immediate misure di sicurezza : richiamarono nelle loro basi le navi maggiori e ordinarono al naviglio di sorveglianza di scovare il punto della costa dove era lecito supporre che i battelli nemici avessero posto base . Nonostante l’impegno di Horton, i Russi rimasero tuttavia scettici sulle reali possibilità operative durante l’inverno e costrinsero l’E-9 e l’E-1 a restarsene inoperosi in banchina. Nel 1915,Horton si consolò con un altro avanzamento di grado. Alla ripresa delle operazioni,l’E-9 incrociò un convoglio di trasporti truppe scortato da 3 incrociatori ed una notevole aliquota di caccia. Reiterato l’attacco almeno due volte dopo il primo lancio senza successo , Horton temette che la sua buona stella l’avesse abbandonato. Dopo aver estinto la muta dei suoi siluri,l’E-9 dovette imbarcarne una nuova di manifattura russa. Manco a dirlo,sia l’attacco contro due mercantili sia contro l’U26 fallirono a causa del malfunzionamento delle torpedini russe.Alcune ore dopo il fallito attacco,la fortuna tornò ad arridere al focoso Horton,con l’avvistamento dell’incrociatore THETIS scortato da 4 Caccia e con una carboniera al seguito.
L’Incrociatore Tedesco THETIS
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Guglielmo Lepre (Etna)