Guglielmo Lepre

(nick GRUPSOM - C.te ETNA)

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LA MARINA MERCANTILE GIAPPONESE
IN GUERRA

di CLC Guglielmo LEPRE "Etna"

Il dato singolare fu che il Giappone divenne  un paese esportatore di navi,il terzo al mondo , attitudine che sarà ripresa e rinnovata a partire dall'immediato dopoguerra : per inciso,ove la tecnologia e la capacità di progettare veniva meno, i giapponesi erano autentici maestri nell'acquisire modelli,smontarli e riprodurli perfettamente.
La costruzione del mercantile Raifuku Maru di 5850 tsl ,14 nodi di velocità, fu un autentico record : soltanto 29 giorni ! La nave affondò in Atlantico nell'Aprile del 1925 dopo la partenza da Boston per Amburgo , durante una di quelle tempeste  dalle quali è raro salvarsi.


La Raifuku Maru apparteneva alla classe  Taifuku Maru.

 


TAIFUKU MARU

L'Armamento e la cantieristica ricevettero uno straordinario impulso a partire dalla 1GM,dalla quale il  Giappone  ne era restato fuori e che lo aveva portato in breve tempo a sostituire con le proprie navi quelle linee di navigazione gestite da compagnie europee impegnate altrove .
Ma nell'immediato primo dopoguerra e fino alla grande crisi del 29 , anche il Giappone ne subì le conseguenze : la cantieristica passò dal record di 610mila tonnellate prodotte in un anno ad appena 40mila tonnellate . A fronte di una così profonda crisi,i cantieri navali si adattarono ad una necessaria diversificazione producendo automobili,aerei,macchinari elettrici e altro , tralasciando però la qualità delle costruzioni mercantili.
La penuria di carichi e di noleggi lasciava sempre più navi ferme agli ormeggi , e ciò indusse un certo numero di armatori a costituire una associazione centralizzata in grado di saper affrontare e superare la crisi dei trasporti via mare.
Il primo atto di questa associazione,la NIPPON SEMPAKU TOSEI KAISHA, fu quello di individuare 800mila tsl di navi obsolete,improduttive e ferme,per destinarle alla demolizione . C'erano preoccupazioni anche in ambito governativo e fu così che a metà del 1927,il Ministero della Marina invocò attenzione e politiche di protezionismo verso l'industria navale,che portarono poi nel 1932 alla costituzione di un consiglio permanente
composto da quasi tutti i ministeri e grossi imprenditori ,con l'incarico di studiare il problema e adottare adeguate misure di salvaguardia.
Il governo intervenne presso le banche affinchè riducessero gli interessi all' 1,5 % nel settore marittimo e allo stesso tempo diede il via ad una corposa serie di ordinativi di navi da guerra e una serie di incentivi per gli armatori che ammodernizzavano le loro flotte.
Nel 1935 , i cantieri vararono 31 mercantili per 199.310 tsl  contro la demolizione di 94 vecchie carrette per 399.122 tsl.
Il successo del programma di rinnovamento e rivitalizzazione del settore , portò nell'Aprile del 1935 a nuove commesse navali per 50mila tsl. , e nel 1936 ,all'esaurimento degli stanziamenti iniziali, il governo deliberò un corposo rinnovo degli investimenti.
Il programma "scrap and build" (demolizioni e costruzioni) funzionava e indusse il governo ad aumentare le sovvenzioni,nel 1938, portandole a ben 150 milioni di yen alla sola condizione che fosse migliorata la qualità degli scafi varati ossia un miglior rapporto dimensioni-velocità : quest'ultimo aspetto era stato suggerito sia da studi sul tema condotti all'estero sia da lungimiranti conclusioni dei vertici della IJN che già da allora,guardavano al Pacifico come al prossimo e possibile teatro di guerra.
Scafi da 6000 tsl e 19 nodi di velocità furono privilegiati nella assegnazione dei sussidi e nel biennio successivo furono commissionate due "Liners" (navi di linea ma non nel significato militare) ossia navi da passeggeri o miste da 26mila tsl ed una velocità di 24 nodi.
Altra condizione posta all'elargizione dei sussidi , fu quella di non guardare soltanto alla stazza,alla velocità e ai volumi riservati al carico , ma anche a spazi in grado di accogliere se del caso,piazzole generiche per artiglierie navali.
Nel 1939,il 60 % delle navi mercantili erano ben al di sotto dei 20 anni di età,mentre l'età media delle navi americane era pari al 21% .
Nel 1940 , secondo M.Parillo (Op.cit.) , la consistenza della flotta mercantile assommava ad oltre 700 unità ,di cui 300 avevano una velocità massima di 12 nodi e 236 erano il frutto della cantieristica nell'ultimo decennio : la flotta mercantile era la terza al mondo per tonnellaggio e seconda a nessuno per efficienza.
Un esempio su tutti furono i lavori condotti su una petroliera il cui centro nave era malamente corroso ed in pessime condizioni : il centro fu tagliato e sostituito con uno nuovo che venne poi saldato alla prua ed alla poppa.
In definitiva,la flotta commerciale ,quale vitale componente in un impegno bellico,era da considerarsi più che sufficiente per i bisogni della nazione ma non per una guerra così estesa.
A completamento,agli inizi del 41 , il controllo e la gestione dell'industria cantieristica passò alle dirette dipendenze del governo , che privilegiò la domanda militare a scapito di quella civile.
Intanto,le navi mercantili,continuavano a percorrere miglia su miglia con poca scorta o senza scorta affondando ad un ritmo insostenibile : nel Marzo del 43,il sommergibile americano WAHOO di pattuglia nel Mar Giallo,noto per la bassa profondità delle sue acque, affondò ben 9 mercantili eludendo agevolmente gli sporadici ed inutili attacchi delle scorte.
Nell'Aprile del 42, la Marina Imperiale,decise di costituire un primo gruppo di navi scorta a ridosso del Mar Giallo : 10 vecchi cacciatorpediniere, 2 siluranti, 5 piccoli mercantili convertiti in qualcosa di vagamente simile ad una cannoniera, con il compito di coprire 2500 mg sulla rotta Singapore-Giappone. Questo gruppo però,dovette limitarsi alla sola zona compresa fra Moji,Takao,Manila e Singapore riuscendo a scortare convogli da 10 a 25 navi con una sola unità !!!!
Per proteggere la zona fra Yokosuka e la base di Truk , venne creato un secondo gruppo
composto da :  4 obsoleti caccia,una silurante e due cannoniere ricavate da vecchi mercantili ,per coprire una rotta di 2000 mg !!!
Solo a metà del 43 , di fronte ormai ad un problema drammatico , si decise di mettere mano alla costruzione di idonee unità da destinare alla scorta dei mercantili : si trattava di piccole unità fra 800 e 1000 tonn , non più grandi delle corvette , denominate KAIBOKAN,
adatte più ad una difesa costiera che all'oceano aperto.
La produzione delle Kaibokan,raggiunse le 100 unità nel 1944 .


Nelle foto seguente ne vediamo uno colpito ed affondato da un B-25 americano :


Tuttavia furono misure palliative per la loro grave insufficienza e i sommergibili americani non ne risentirono minimamente passando da 47 a 104 entro l'autunno del 44 e 169 a fine conflitto.
I mercantili non avevano molta scelta : o partivano senza scorta o restano alle banchine anche per una settimana o più in attesa che si rendesse disponibile qualche unità di scorta.
Una volta,a Palau, 32 mercantili attesero più di 3 mesi per avere una sola unità di scorta !!
Si giunse perfino a recuperare dozzine di vecchi dragamine adattandoli alla meno peggio
per un compito estremamente gravoso , e ciò fece aumentare le perdite di navi , vittime dei campi minati americani sparsi in gran quantità.
Anche la presenza di unità tedesche nell'oceano Indiano e Pacifico , che sulla carta dovevano rappresentare un grosso aiuto in termini di protezione, finì per essere un ulteriore gravame per le scarse risorse giapponesi dovendole rifornire di carburante e altro.
A fine 43 i giapponesi decisero di modificare alcuni scafi per ottenere quattro piccole portaerei di scorta, unità che gli Alleati impiegavano proficuamente e con incredibile successo in Atlantico , ma che nella IJN rappresentarono l'ennesimo buco nell'acqua per la totale inaffidabilità dei loro motori. Anche la trasformazione di vecchie carrette in "Q" Ships (Navi civetta) non ebbe miglior sorte. La prima ad essere convertita fu la DELHI MARU,un mercantile di circa 2mila tsl. che ad onta delle abborracciate attrezzature restò un piccolo innocuo mercantile.

(DELHI

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Guglielmo Lepre (Etna)

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